Dilma è costata al governo brasiliano 1,92 milioni di R $ nel 2024
L’ex presidente Dilma Rousseff (PT) ha registrato le spese più alte tra gli ex presidenti della Repubblica nel 2024, per un totale di 1,92 milioni di R$ nel corso dell’anno, secondo i dati diffusi dalla Camera Civile Metropoli. L’importo comprende gli stipendi, il mantenimento e i benefici per il suo team di consulenti, attualmente composto da sei membri. Questa cifra pone Dilma davanti agli altri ex capi di Stato nella classifica dei costi per le casse pubbliche.
Ogni ex presidente ha diritto ad avere fino a otto consiglieri. Nel caso di Dilma, uno dei suoi consulenti ha vissuto in Cina fino a poco tempo fa, generando spese significative. Solo nel Paese asiatico, con l’assistenza abitativa, i costi hanno raggiunto i 152.000 R$. Inoltre, le indennità giornaliere per i viaggi in Sud Africa e Giappone ammontavano a R$ 108.000.
Le altre spese con compenso di rappresentanza all’estero (Irex) ammontano a 111mila real, mentre le retribuzioni corrisposte ai dipendenti all’estero hanno raggiunto i 227mila real. I bonus hanno rappresentato l’impatto maggiore, raggiungendo gli 804 mila R$.
La Civil House ha riferito che attualmente c’è solo un membro della squadra di Dilma in missione temporanea all’estero, a Shanghai. Il consigliere João Luis Ribeiro Silva, che ricopriva la carica di assistente tecnico dall’ottobre 2023, ha chiesto le sue dimissioni la scorsa settimana. Sarà sostituito dal sergente di riserva Geraldo Andrades Júnior.
Confronto tra ex presidenti
Nel 2024, il costo totale degli ex presidenti è stato di 8,7 milioni di R$, considerando i dati aggiornati al 15 dicembre. Dopo Dilma, l’ex presidente Fernando Collor risulta essere il secondo più costoso, con spese pari a 1,89 milioni di R$, seguito da Jair Bolsonaro (1,71 milioni di R$) e Michel Temer (1,42 milioni di R$). All’altra estremità della classifica, gli ex presidenti José Sarney e Fernando Henrique Cardoso hanno presentato i costi più bassi, rispettivamente con 975mila R$ e 790mila R$.
L’indagine riflette la varietà di spese associate al mantenimento dei benefici concessi agli ex presidenti, come team di supporto e viaggi. Tuttavia, la disparità tra i valori solleva anche interrogativi sulla gestione efficiente di queste risorse e sull’impatto sul bilancio pubblico.