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Difesa di Filipe Martins: “L’accusa è fabbricata sulla base di narrazioni”


La difesa di Filipe Martins, ex consigliere internazionale dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL), ha affermato che l’accusa è “fabbricata sulla base di conclusioni e narrazioni fantasiose”.

Martins è tra i 37 incriminati questo giovedì dalla Polizia federale (PF) (21) nell’ambito dell’indagine su un tentativo di colpo di stato dopo la sconfitta di Bolsonaro alle elezioni presidenziali del 2022.

È stato detenuto preventivamente per sei mesi con l’accusa di aver lasciato il Brasile sull’aereo presidenziale di Bolsonaro, diretto negli Stati Uniti, il 30 dicembre 2022.

Martins è stato arrestato perché c’erano “forti indizi” che fosse fuggito dal Brasile. Secondo il PF, Martins farebbe parte del “nucleo giuridico” del gruppo e aiuterebbe Bolsonaro con progetti di decreto per dichiarare lo stato d’assedio nel Paese e modificare i risultati delle elezioni.

L’ex consigliere è stato rilasciato dopo che la difesa ha affermato, utilizzando documenti, che Martins non aveva lasciato il Brasile insieme a Bolsonaro.

Il rapporto messo a punto dal PF giovedì, tuttavia, sottolinea che aveva simulato i documenti di ingresso negli Stati Uniti per evitare il proprio arresto.

“La difesa di Filipe Martins ritiene che l’accusa del suo cliente sia ridicola e giuridicamente insostenibile, fabbricata interamente sulla base di conclusioni e narrazioni fantasiose, mai su fatti e prove concrete”, hanno affermato gli avvocati in una nota.

La difesa ha inoltre affermato che in Brasile il giusto procedimento legale e le garanzie fondamentali sono “continuamente calpestati da motivazioni puramente politiche”.

“L’innocenza di Filipe Martins sarà dimostrata ancora una volta, contro ogni creatività autoritaria che cerchi di distorcere i fatti e la realtà”, ha concluso la difesa.

Leggi la nota completa:

La difesa di Filipe Martins ritiene che l’accusa del suo cliente sia ridicola e giuridicamente insostenibile, fabbricata interamente sulla base di conclusioni e narrazioni fantasiose, mai su fatti e prove concrete.

Se le informazioni diffuse dalla stampa sul contenuto dell’accusa sono vere, questo caso illustra lo stato allarmante e decadente dello Stato di diritto in Brasile, dove il giusto processo legale e le garanzie fondamentali sono continuamente calpestati da motivazioni puramente politiche.

Filipe Martins è stato arrestato sulla base di un documento apocrifo e non ufficiale, fornito esclusivamente da un informatore disperato in cerca di vantaggi legali. Questo documento venne prontamente contraddetto dalle prove ufficiali brasiliane e americane che dimostravano indiscutibilmente che il presunto viaggio non ebbe mai luogo. Tuttavia, il suo arresto è continuato per più di sei mesi, ignorando ogni prova della sua innocenza.

L’invenzione di questo viaggio, di chiunque sia stato, è ora oggetto di indagine da parte delle autorità americane su richiesta degli avvocati nominati dal signor Filipe Martins negli Stati Uniti. Nonostante ciò, la Polizia Federale insiste nel sostenere questa narrazione per incriminarlo, mettendo in luce la sua totale disconnessione dalla realtà e l’evidente abuso delle sue prerogative.

Il rapporto della Polizia Federale è arrivato a livelli surreali quando afferma che Filipe Martins ha “simulato documenti” per ingannare la stessa PF, inducendola a credere che fosse andato negli Stati Uniti. È importante ricordare che il suo arresto è stato ordinato sulla base dell’accusa di aver lasciato il Paese senza documenti, eludendo i sistemi di immigrazione brasiliani e nordamericani. Ora la narrazione è completamente invertita: Filipe non se ne sarebbe andato, ma avrebbe piuttosto “simulato” la sua partenza.

Se questo è vero, significa che il PF ammette di aver tenuto Filipe in prigione per sei mesi basandosi su una menzogna da lui stesso inventata, il contrario di quanto sostiene adesso. Ciò che è ancora peggio è il fatto che non sono state adottate misure minime per verificare l’autenticità delle accuse prima di ordinare il suo arresto. Questa narrazione assurda sarebbe comica se non fosse tragica.

L’innocenza di Filipe Martins sarà dimostrata ancora una volta, contro ogni creatività autoritaria che cerchi di distorcere i fatti e la realtà.

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