Dieci Stati membri dell’UE non hanno ancora confermato i loro candidati per la prossima Commissione europea (CE), anche se il nuovo capo Ursula von der Leyen vuole iniziare i colloqui con loro già a metà agosto e decidere l’agenda di lavoro che assegnerà loro.
Finora, 17 Paesi dei 27 membri dell’UE hanno annunciato i nomi dei loro candidati a commissario europeo. Oltre alla tedesca Von der Leyen, rimangono in carica gli altri sei: Thierry Breton (Francia), Wopke Hoekstra (Paesi Bassi), Dubravka Šuic (Croazia), Valdis Dombrovskis (Lettonia), Olivér Várhelyi (Ungheria) e Maroš Šefčovič (Slovacchia).
Anche altri dieci Paesi hanno già comunicato i loro nomi, ignorando la richiesta di Von der Leyen di offrire sia una donna che un uomo per il posto, nell’interesse dell’equilibrio di genere.
I potenziali commissari sono Jozef Sikel (Repubblica Ceca), Kaja Kallas (Estonia), Henna Virkkunen (Finlandia), Apostolos Tzitzikostas (Grecia), Michael McGrath (Irlanda), Glenn Micallef (Malta), Magnus Brunner (Austria), Tomaž Vesel (Slovenia), Teresa Ribera (Spagna) e Jessika Roswall (Svezia).
L’uguaglianza di genere non è stata rispettata
Dei 17 candidati noti, solo sei sono donne, tra cui la Von der Leyen. Secondo Politico, la situazione dell’equilibrio di genere non è migliorata dai potenziali candidati dei restanti dieci Stati membri.
Il Belgio potrebbe ricandidare l’attuale presidente Didier Reynders, che ha fallito la candidatura a Segretario Generale del Consiglio d’Europa. Ha buoni rapporti con la Von der Leyen.
La Bulgaria è di nuovo alle prese con elezioni anticipate, il che rende difficile la scelta. I media locali parlano dell’ex ministro del Lavoro Denitsa Sacheva o dell’ex capo della diplomazia Ekaterina Zaharieva.
Il presidente cipriota Nikos Christodulides non ha ancora rivelato il suo favorito per Bruxelles. I media nazionali riportano tre possibili nomi: il ministro degli Esteri Konstantinos Kombos, l’ex ministro delle Finanze Harris Georgiades e l’ex ministro dell’Energia George Lakkotrypis.
In Danimarca, il ministro del Clima e dello Sviluppo Dan Jorgensen è il favorito nelle discussioni di governo.
La Lituania e il Primo Ministro Ingrid Šimonytė puntano sul Ministro degli Esteri Gabrielius Landsbergis del Partito Popolare, ma questo potrebbe essere fermato dal Presidente Gitanas Nausėda, politicamente indipendente.
Il Lussemburgo potrebbe procedere con un secondo mandato per il commissario socialista Nicolas Schmit, che era lo sfidante di Von der Leyen. L’altro possibile candidato è l’eurodeputato Christoph Hansen, del partito popolare al governo.
In Polonia, il candidato più chiacchierato è il capo della diplomazia Radoslaw Sikorski, che però ha dichiarato di non essere interessato al posto di commissario alla difesa offerto alla Polonia.
L’unica coppia donna-uomo
Il Portogallo è stato l’unico paese a proporre un tandem donna-uomo. La candidata donna è l’ex ministro delle Finanze, la tecnocrate Maria Luís Albuquerque, mentre l’altro nome è quello di Miguel Poiares Maduro, ex avvocato generale della Corte di giustizia dell’UE e professore di diritto all’Istituto universitario europeo di Firenze.
La Romania sta valutando la possibilità di inviare a Bruxelles Victor Negrescu, un eurodeputato del campo socialista che è uno dei vicepresidenti del Parlamento europeo, dopo le due commissarie donne.
Secondo le indiscrezioni dei media, l’Italia ha un favorito con il sostegno del Primo Ministro Giorgia Meloni: il Ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto. L’ex deputato del Partito Popolare Europeo (PPE), che si è unito alla squadra della Meloni, è considerato un pragmatico, un esperto di affari finanziari dell’UE e, soprattutto, l’uomo che può ripristinare le relazioni appannate tra la Meloni e la Von der Leyen.