Gli Stati Uniti ritengono che un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas sia vicino. Secondo i rappresentanti della Casa Bianca, anche gli israeliani riconoscono il movimento.
Nella sua ultima dichiarazione, Hamas ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità del trattato. Il gruppo ha riconosciuto che un accordo è vicino, ma che gli israeliani devono smettere di imporre nuove condizioni.
Nel governo di Benjamin Netanyahu l’aspettativa è che la pausa nel conflitto durerà alcune settimane. Oltre ai leader israeliani, nei negoziati sono coinvolti anche esponenti di Hamas, degli Stati Uniti, dell’Egitto e del Qatar.
Le delegazioni sono a Doha, capitale del Qatar. È il periodo di trattative più intenso da quando l’affare era quasi chiuso ad agosto. I termini sono sostanzialmente gli stessi della proposta presentata da Joe Biden all’inizio di quest’anno e sarebbero divisi in tre fasi.
La tregua includerebbe il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre in cambio dei palestinesi detenuti in Israele. Le forze israeliane rimarranno temporaneamente a Gaza quando entrerà in vigore il trattato.
La valutazione è che il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah ha spinto Hamas a cercare una tregua temporanea. Su questa decisione peserebbe anche la morte del principale leader del gruppo, Yahya Sinwar.
Nel frattempo, l’esercito israeliano continua ad attaccare il nord di Gaza. Nell’offensiva più recente sono morte almeno trentotto persone e altre 203 sono rimaste ferite.
Uno degli attentati ha colpito una casa, vicino a uno dei tre ospedali operativi nella regione. Nel corso di un anno di conflitto, le autorità locali stimano che più di 45.000 palestinesi siano morti e 107.000 siano rimasti feriti.
* con informazioni provenienti da CNN International