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CVM assolve l’Unione per presunto abuso di potere nelle nomine di Petrobras



Sono stati analizzati due casi amministrativi contro il Sindacato e quattro dirigenti nominati nel consiglio statale. Due di loro sono stati eletti nell’agosto 2022 e altri due nell’aprile 2023.

“La difesa dell’Unione davanti alla CVM, presentata dall’AGU [Advocacia-Geral da União]ha sostenuto che la legge sulle società statali (legge n. 13.303/2016) prevede che le situazioni di conflitto di interessi nelle nomine nei consigli di amministrazione della società statale debbano essere valutate caso per caso e che questo tipo di situazione non può essere presunta, richiedendo la prova dell’effettivo danno agli azionisti”, ha affermato l’AGU in una nota.

L’organismo ha inoltre precisato che la decisione dell’Unione è stata supportata dalle dichiarazioni tecniche della Consulenza giuridica del Ministero delle Miniere e dell’Energia e del Coordinamento degli Affari Societari dell’Unione (CAS/PGFN), che si è espressa sulla base dei precedenti della Commissione Etica della Pubblica Amministrazione (CEP) e il Controllore generale dell’Unione (CGU), sottolineando l’assenza di stalli per le nomine.

“Il Sindacato ha inoltre sostenuto che i pareri contrari alle nomine, espressi dal Comitato Persone e Eleggibilità della società, sono puramente opinionistici”, ha aggiunto.

Sempre secondo il Sindacato, l’assoluzione è stata decisa all’unanimità tra i consiglieri del CVM, comprendendo anche gli amministratori interessati nel procedimento.

Tra gli obiettivi delle indagini c’erano Pietro Mendes, attuale presidente del consiglio di Petrobras e nominato membro del consiglio di amministrazione dell’Agenzia nazionale del petrolio (ANP), oltre agli ex consiglieri Efrain Cruz, nominato da Lula, e Ricardo Soriano e Jhonatas Assunção, scelta da Bolsonaro.



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