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Cos’è la lawfare, termine di cui Bolsonaro dice di essere vittima


In un’altra richiesta di amnistia per i condannati per gli atti estremisti dell’8 gennaio 2023, l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) ha dichiarato mercoledì (22), di essere vittima di legge. Al portale AuriVerde Brasil ha esclamato: “niente più persecuzioni”.

«Speriamo che il Parlamento risolva la questione dell’amnistia, va risolta, messa ai voti. L’impegno che abbiamo è di metterlo ai voti e ognuno lo mette sul pannello [da Câmara dos Deputados] che tu sia d’accordo o no. Niente più inseguimenti, niente più legge“, ha chiesto l’ex amministratore delegato.

Bolsonaro ha più volte affermato di essere vittima di persecuzioni da parte della magistratura, in particolare della Corte Elettorale Superiore (TSE) – che lo ha reso ineleggibile fino al 2030 – e della Corte Suprema Federale (STF).

Ma, in fondo, cosa significa questo termine? legge?

Origine del termine

Introdotto con la combinazione delle parole “legge” (a destra) e “guerra” (guerra) negli anni ’70, l’espressione “legge” ha acquisito una dimensione militare nel 2001, con il generale Charles Dunlap Jr., dell’aeronautica americana.

La pratica è stata definita come “la strategia di utilizzare o abusare della legge per sostituire i mezzi militari tradizionali per raggiungere un obiettivo operativo”.

Al di là della trincea, l’espressione definisce anche l’uso del sistema legale come parte di una strategia contro gli oppositori – cioè l’uso delle leggi come arma politica.

Il termine “legge” riguarda l’uso o la manipolazione delle leggi e delle procedure legali come strumento di combattimento e intimidazione di un avversario, mancando di rispetto alle procedure legali e ai diritti dell’individuo che si intende eliminare.

In termini semplici, il lawfare può essere inteso come l’uso della legislazione come arma per raggiungere un fine politico-sociale, una sorta di persecuzione giudiziaria, che mira a mettere a tacere l’avversario o a minare la sua credibilità nella società.

Questa pratica è pianificata in modo tale da sembrare avvenuta legalmente e, spesso, questa apparenza è creata con l’aiuto della stampa.

Per questo motivo il termine viene utilizzato, il più delle volte, con una connotazione negativa, poiché trasmette l’idea di un uso abusivo e illegittimo della legge per danneggiare un determinato avversario.

Oggi, data la diminuzione dell’incidenza degli scontri fisici, il termine ha acquisito nuovi significati, attualmente collegato all’uso della legge come sostituto delle armi da guerra e della stessa guerra militare.

In questa nuova strategia, gli strumenti legali e giudiziari presero il posto di spade, fucili e cannoni.

In questo modo, la pratica si caratterizza per l’uso di manovre legali in sostituzione dell’uso della forza armata, configurando una guerra legale con l’obiettivo di politica estera, sicurezza nazionale o con il semplice scopo di arrecare danno all’avversario politico.

(Pubblicato da Lucas Schroeder, con informazioni di Murillo Ferrari, della CNN, a San Paolo)



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