La Polizia Federale (PF) non esclude nuove operazioni di perquisizione, sequestro e addirittura arresti nell’ambito delle indagini su un presunto tentativo di colpo di stato, nonostante abbia già inviato il suo rapporto d’accusa alla Corte Suprema Federale (STF), accusando il l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) e altre 36 persone. Fonti PF consultate da Gazzetta del Popolo affermano che nuove azioni potrebbero essere avviate o designate nelle prossime settimane.
Il PF continua ad analizzare documenti che non sono stati integralmente integrati nel verbale di accusa, come le prove sequestrate nell’operazione Contragolpe, lanciata il 19 novembre, e le testimonianze dei cinque arrestati nell’operazione.
Gli investigatori stanno anche analizzando le nuove dichiarazioni del tenente colonnello Mauro Cid, ex aiutante di campo di Bolsonaro, che la settimana scorsa ha rilasciato nuove dichiarazioni al PF e al ministro che ha riferito del caso alla STF, Alexandre de Moraes. Fonti che hanno seguito le dichiarazioni affermano che il Cid aveva rilasciato nuove dichiarazioni che avrebbero compromesso Bolsonaro e altri imputati e questo era oggetto di indagine da parte degli investigatori.
In aggiunta a ciò, tra gli investigatori c’è attesa per la testimonianza del tenente colonnello Rodrigo Azevedo, prevista per questo giovedì (28), davanti alla Polizia federale. Secondo le indagini, era uno dei “ragazzi neri” menzionati nell’operazione Contragolpe e avrebbe partecipato alla realizzazione operativa del presunto piano di colpo di stato per impedire a Luiz Inácio Lula da Silva (PF) e Geraldo Alckmin (PSB) di assumere , rispettivamente, presidenza e vicepresidenza nel gennaio 2023. Azevedo è arrestato dalla settimana scorsa, ma non figura tra le persone incriminate dal PF. Le autorità di polizia stimano che dovrebbe essere uno dei nuovi imputati nelle prossime settimane.
Il tenente colonnello Rodrigo Azevedo fa parte della Forza speciale ed è stato assegnato al Comando delle operazioni speciali (CopEsp). Per giustificare la richiesta di arresto nel Contragolpe, il PF afferma che egli avrebbe partecipato attivamente agli atti culminati nel presunto piano e che, “godendo di piena libertà, avrebbe potuto mettere in atto l’ordine pubblico e anche l’effettiva raccolta delle prove”. il volto di altri coinvolti nell’azione portata alla luce dalle indagini”.
I giuristi, tuttavia, hanno messo in dubbio gli arresti preventivi nel Contracoup. In un articolo pubblicato su Gazzetta del Popolol’ex deputato ed ex procuratore di Lava Jato, Deltan Dalagnol, ha sostenuto che erano illegali perché non erano basati su fatti nuovi o contemporanei, come richiesto dal codice di procedura penale. “I presunti piani di assassinio delle autorità sarebbero stati attuati il 15 dicembre 2022, secondo il rapporto del PF, quasi due anni fa. In effetti, tutto indica che i piani sono stati abbandonati e nulla indica che esista un pericolo attuale”, ha scritto Dalagnol.
La difesa di Azevedo ha affermato in un comunicato che “in questo momento i fatti imputati all’ufficiale, così come le informazioni su date e luoghi contenute nell’indagine, non corrispondono alla realtà”. Gli avvocati stanno preparando un comunicato alle autorità e affermano di voler “chiarire gli errori presenti nel verbale della polizia giudiziaria”.
La denuncia PGR dovrebbe essere rinviata al 2025
Questo mercoledì Moraes ha declassificato il rapporto di 884 pagine. In esso, il PF sottolinea che Bolsonaro sarebbe il “leader di un’organizzazione criminale” e lo accusa di organizzazione criminale, tentato colpo di stato e abolizione violenta dello Stato di diritto democratico. Il documento menziona Bolsonaro almeno 440 volte ed elenca le azioni di ciascuno degli imputati.
D’ora in poi la PGR analizzerà la denuncia per decidere se sporgere denuncia contro i 37 imputati, cosa che potrà essere fatta in forma generale o individuale, se chiedere nuovi accertamenti o chiedere l’archiviazione. Quest’ultimo punto, nonostante sia stato registrato, è ritenuto improbabile secondo fonti del PF legate all’inchiesta. La tendenza, dicono, è che la PGR segua la stessa strada indicata dal PF e chieda alla STF di condannare gli indagati.
Il documento dovrebbe essere trasmesso a Moraes, relatore della STF, solo dopo la pausa giudiziaria, tra la seconda metà di gennaio e l’inizio di febbraio. L’aspettativa, secondo fonti a conoscenza del caso, è che nuove indagini prendano di mira anche i finanziatori dei campi che si radunano da novembre 2022 davanti al quartier generale. Secondo la valutazione del PF, avrebbero sostenuto il presunto piano golpista e le azioni che hanno portato agli atti dell’8 gennaio.