Le nuove funzioni che il Governo ha assegnato a Correos avvicinano l’azienda pubblica ai modelli italiano e francese, ma senza diventare banca. Questi nuovi poteri sono stati inseriti nel Regio Decreto Legge sulle misure urgenti dell’ultimo Consiglio dei Ministri dell’anno, dove si è anche stabilito che Correos è la società designata a fornire il servizio postale universale in Spagna fino al 2030. I sindacati hanno festeggiato questo venerdì che il servizio che fornisce l’azienda sarà finanziato meglio, dato che finora il compenso di molte spedizioni non copriva le spese.
Secondo il CSIF, il sindacato più rappresentato nel settore pubblico (a Correos il principale è CC OO), l’azienda pubblica non ha ancora precisato quali saranno esattamente i nuovi servizi che fornirà, ma ha detto ai lavoratori ‘ rappresentanti che non saranno operazioni di credito, ma piuttosto “servizi finanziari di base”, soprattutto nella Spagna svuotata. «Non sarà una banca postale come quella italiana, si concentrerà sulla facilitazione dello svolgimento di alcune operazioni», spiega a questo giornale il presidente del CSIF Correos, Óscar Venteo.
“Apprezziamo lo sforzo che il Governo compie con questa misura legale per cercare di riattivare e salvare Correos dalla situazione critica in cui si trova”, hanno affermato l’UGT, il CSIF e il Sindicato Libre in una dichiarazione congiunta, in cui hanno fatto riferimento a “la cattiva gestione dell’azienda pubblica” tra il 2018 e il 2023 come uno dei principali fattori che spiegano l’attuale situazione dell’azienda.
Vale la pena ricordare che il mese scorso Correos ha riportato nella Gazzetta Ufficiale del Registro delle Imprese di aver accettato di effettuare una riduzione di capitale per un importo di 211,5 milioni di euro, quasi il 35% del suo capitale sociale fino ad allora, considerato l’accumulo di perdite avuto negli ultimi anni, e anche per quelli che incorrerà alla fine del 2024. In questo modo l’azienda vuole evitare che il suo patrimonio netto si riduca a meno della metà del suo capitale sociale, il che la renderebbe incorrere in causa di scioglimento. Il capitale sociale del gruppo passerà così dall’essere composto da 611.521 azioni del valore nominale di 1.000 euro, cioè circa 611,5 milioni di euro, a circa 400 milioni di euro. La sua proprietà esclusiva è la Società Statale delle Partecipazioni Industriali (SEPI).
L’azienda pubblica è, a sua volta, immersa nelle trattative per concordare un nuovo contratto collettivo in sostituzione di quello attuale, firmato nel 2011, con il quale Correos persegue diversi obiettivi. Da un lato, ringiovanire la propria forza lavoro di circa 46.000 persone e riorganizzare le giornate lavorative. Ciò avverrà soprattutto con l’approvazione del quarto turno dal martedì al sabato e con l’incentivazione della produttività operaia a spostare buona parte della forza lavoro su turni pomeridiani. Oggi circa l’80% dei dipendenti del servizio postale pubblico lavora di mattina e Correos punta a far evolvere il rapporto tra mattina e pomeriggio verso il 60-40%.
Il servizio postale universale è l’insieme dei servizi postali che devono essere garantiti in modo permanente su tutto il territorio, con determinati standard di qualità e a prezzi accessibili per gli utenti. Correos riceve un compenso per il costo aggiuntivo derivante dal rispetto di questi obblighi di servizio. La SPU comprende le spedizioni nazionali e transfrontaliere, ordinarie e certificate, di cartoline e lettere fino a 2 chilogrammi di peso e di pacchi postali fino a 20 chilogrammi. Il regio decreto spiega che gli “elevati costi strutturali”, l’assenza di “diversificazione dei redditi e l’eccessiva dipendenza dal servizio postale condizionano la sostenibilità economico-finanziaria di Correos”.
Attraverso il nuovo regio decreto, Correos è obbligato “a fornire servizi di interesse economico generale (SIEG) di natura amministrativa e finanziaria” e viene regolamentato “il sistema di compensazione di Correos per la fornitura di questi nuovi servizi”. Il Governo sostiene che Correos, per il suo “radicamento nel territorio” e per i mezzi di cui dispone, “è lo strumento ideale dello Stato” per fornire servizi di interesse economico generale. Tra questi incarichi affidati a Correos c’è quello di “accessibilità ai servizi finanziari di base” e “accesso universale alla Pubblica Amministrazione”, dalla gestione del pagamento di tasse e multe o pagamenti ai beneficiari di sussidi e aiuti pubblici, tra gli altri.
Questi nuovi poteri delle Poste saranno compensati tramite il Bilancio dello Stato. Il Regio Decreto precisa che sarà stabilito un “programma contrattuale pluriennale” con le condizioni che ne giustificheranno il pagamento. A tal fine può essere istituito un meccanismo di pagamento anticipato a copertura dei costi annuali sostenuti derivanti dal SIEG. L’importo di tale acconto sarà fissato annualmente nella Legge Generale di Bilancio dello Stato e verrà liquidato successivamente, dopo le opportune verifiche.