L’evento, che avrebbe dovuto concludersi il 22 novembre, incontra serie difficoltà nel raggiungere un consenso, soprattutto per quanto riguarda il finanziamento del clima
Già COP29che si svolge a Baku, Azerbaigiani paesi insulari e vulnerabili hanno lasciato uno spazio negoziale, esprimendo la loro insoddisfazione per la mancanza di attenzione da parte dei paesi sviluppati. L’evento, che avrebbe dovuto concludersi il 22 novembre, incontra serie difficoltà nel raggiungere il consenso, soprattutto per quanto riguarda il finanziamento del clima. La conferenza, conosciuta come “COP of Finance”, mira a stabilire gli obiettivi finanziari che le nazioni ricche devono raggiungere rispetto a quelle in via di sviluppo. L’Alleanza delle Piccole Isole (Aosis) ha espresso la sua indignazione, affermando di sentirsi “insultata” per l’esclusione delle sue voci nelle discussioni. Tra i paesi che si sono ritirati dai negoziati ci sono Angola, Bangladesh, Haiti, Togo, Maldive, Giamaica e Barbados. Questi paesi hanno riferito un sentimento di “umiliazione” e difficoltà nel dialogo, sottolineando l’importanza dei negoziati per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico.
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L’ultima bozza dell’accordo, pubblicata venerdì, è stata criticata per il suo linguaggio vago e per la mancanza di impegno nel garantire che le risorse provengano da fondi pubblici. L’attuale proposta suggerisce un finanziamento di 250 miliardi di dollari all’anno fino al 2035, mentre gli esperti sottolineano che sarebbero necessari circa 1,3 trilioni di dollari. Il Brasile, a sua volta, ha presentato una controproposta che aumenta il valore a 300 miliardi di dollari entro il 2030, con un aggiornamento a 390 miliardi di dollari entro il 2035. Il ministro dell’Ambiente, Marina Silva, ha sottolineato in questa conferenza l’urgenza di un accordo, sottolineando che i 300 miliardi di dollari rappresentano solo l’inizio di un impegno più massiccio.
Attualmente, l’obiettivo di finanziamento stabilito è di 100 miliardi di dollari, ma ci sono incertezze sulla sua attuazione. Il Nuovo Obiettivo Quantizzato Collettivo (NCQG) è considerato fondamentale affinché i paesi in via di sviluppo investano nelle strategie di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Anche l’attivista Greta Thunberg si è espressa sulla bozza di proposta, descrivendola come un “disastro completo” e mettendo in guardia dalla mancanza di un impegno genuino per affrontare la crisi climatica che colpisce il pianeta.
Pubblicato da Sarah Paula
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale