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Israele afferma di aver smantellato un impianto in Siria finanziato dall’Iran per produrre missili

L’esercito israeliano ha riferito che le sue truppe hanno smantellato una struttura sotterranea in Siria che sostiene sia stata finanziata dall’Iran per la produzione di razzi a lungo raggio e missili a guida di precisione, in un’operazione lanciata l’8 settembre.

La missione, preparata mesi prima, è stata effettuata da più di 100 soldati dell’Unità Shaldag dell’esercito israeliano nella zona di Masyaf, nella Siria occidentale, che sono arrivati ​​con elicotteri, e nessuno di loro è rimasto ferito. “I soldati hanno distrutto il complesso e sono tornati sani e salvi in ​​territorio israeliano”, ha detto il portavoce internazionale dell’esercito israeliano, Nadav Shoshani.

Questa operazione, secondo il portavoce, è il risultato di una campagna in cui, da diversi anni, l’intelligence israeliana ha seguito e raccolto informazioni su questa infrastruttura militare che si trovava vicino al confine con il Libano. “Il complesso comprendeva linee di assemblaggio avanzate progettate per produrre missili a guida di precisione e razzi a lungo raggio, aumentando significativamente la fornitura di missili a Hezbollah e ad altri attori terroristici iraniani nella regione”, ha spiegato.

Inoltre, Israele sostiene che le sue forze sono riuscite ad accedere a macchinari critici per la produzione di missili di precisione, nonché a documenti di intelligence su cui sono già indagati. “Dovevamo agire perché ciò rappresentava chiaramente una minaccia per gli israeliani. Dobbiamo ricordare che in più di un anno di guerra Hezbollah ha lanciato 7.000 proiettili contro il nostro territorio, alcuni dei quali a lunga gittata”, ha affermato il funzionario.

In questo senso, ha ribadito che l’esercito con queste operazioni cerca di impedire il riarmo di Hezbollah, anche se ha riconosciuto che l’Iran, “malgrado i colpi ricevuti”, continua ad avere molte capacità per poter creare armi. “Sono sicuro che in futuro cercheranno altre strade”, ha criticato. Per quanto riguarda lo stato del cessate il fuoco in Libano, in vigore dal 26 novembre scorso, questo funzionario israeliano ha dichiarato che le sue truppe si ritireranno “gradualmente” dal sud del paese vicino e spera che le forze dell’esercito libanese occuperanno questo territorio, come stabilito nell’accordo. (EFE)