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Con un dollaro alto, Petrobras apre l’anno sotto pressione per un aggiustamento dei prezzi del carburante


Il recente rialzo del dollaro – con un aumento di quasi il 15% dall’ottobre 2024 – ha contribuito all’aumento del divario tra i prezzi del carburante in Brasile e all’estero, esercitando pressioni su Petrobras per i riadeguamenti all’inizio dell’anno.

Secondo i dati della partnership tra l’Associazione Brasiliana degli Importatori di Carburanti (Abicom) e StoneX Brasil pubblicati questo lunedì (6), il divario medio è del 16% per il gasolio e del 12% per la benzina. In pratica, ciò significa che i prezzi sono più bassi in Brasile.

Si scopre che il petrolio ha un prezzo in dollari e, man mano che la valuta americana si apprezza, la merce diventa più costosa in termini reali. Inoltre, il prezzo del Brent, il prezzo di riferimento mondiale del petrolio greggio, è aumentato di circa l’8% nell’ultimo mese: questo lunedì costa 76,93 dollari al barile.

La combinazione delle due condizioni aumenta il divario nel prezzo praticato in Brasile. L’ultimo aggiustamento dei prezzi da parte di Petrobras – l’unico sotto la presidenza Magda Chambriard – è avvenuto nel luglio 2024.

La CNN ha chiesto a Petrobras se ci sono aggiustamenti in vista, considerando il rialzo del dollaro e del Brent e il conseguente ritardo. Finora non c’è stata alcuna risposta.

Dall’inizio del governo Lula, con la compagnia statale ancora guidata da Jean Paul Prates, il Brasile ha abbandonato la parità di prezzo internazionale (PPI), in quello che il management ha definito “prezzi brasilianizzanti”. La politica dal 2016 collega i prezzi medi del carburante venduto dall’azienda alle variazioni del mercato internazionale.

La nuova politica adottata, sostiene Petrobras, non mantiene i prezzi internazionali come “riferimento”. Ciò significa che, se il prezzo del barile di petrolio è elevato nello scenario esterno, ciò si rifletterà sui prezzi brasiliani, ma in modo più graduale. L’idea, quindi, è quella di mitigare la volatilità esterna.

L’argomento principale a sostegno della nuova politica adottata è che il Brasile è autosufficiente nel settore petrolifero. Pertanto, non ci sarebbe motivo per il Paese di modulare il proprio prezzo in base al mercato internazionale, lasciandolo vulnerabile, ad esempio, alle variazioni del dollaro. Gli importatori lamentano che ciò elimina la competitività.



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Luca

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