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Con un campionato attraente, l’Inghilterra è “il paese del calcio”? – 01/06/2025 – Il mondo è una palla


Nella prima domenica del nuovo anno la tv proponeva Liverpool-Manchester United, un’ottima scelta per il primo pomeriggio (ora brasiliana).

La squadra del momento, i Reds, che guidano Premier League e Champions League, contro i Red Devils, i più grandi vincitori inglesi (20 titoli, uno in più del rivale), che si contendono dal 1888.

Questa partita, che quasi non si è svolta a causa del tempo (molta neve durante il giorno nel nord-ovest dell’Inghilterra), è considerata la più grande classica del paese che ha creato il calcio nell’era moderna, tra club giganti di città separate per 49 chilometri – in macchina si arriva dall’uno all’altro in circa 40 minuti.

La partita è stata molto bella, soprattutto nel secondo tempo, quando tutti i gol sono arrivati ​​sul 2 a 2: Lisandro Martínez (squadra argentina), su passaggio di Bruno Fernandes (squadra portoghese), Man United 1 a 0; Gakpo (squadra olandese), su passaggio di Mac Allister (squadra argentina), 1-1; Mohamed Salah (squadra egiziana, in una fase stupenda), dal dischetto, Liverpool 2-1; e Amad Diallo (squadra ivoriana), su cross di Garnacho (squadra argentina), 2-2.

Entrambe le squadre avevano ancora la possibilità di segnare il gol della vittoria, in un finale elettrizzante. Tanto che, al termine della partita, Carlos Eugênio Simon, arbitro brasiliano di tre Mondiali (2002, 2006 e 2010), commentando l’arbitraggio del duello allo stadio di Anfield gremito di 60mila persone, ha sentenziato : “Semplicemente la più grande classica del calcio nazionale”.

Ho pensato: Simon aveva commesso un errore? Dopotutto, storicamente, “il paese del calcio” è sempre stato il Brasile, proprietario di cinque Mondiali e che ha avuto Pelé, il migliore di tutti, e Garrincha, e Romário, e i Ronaldo (Fenômeno e Gaúcho), e centinaia di assi .

Ma forse no. Può darsi che abbia dichiarato di proposito di considerare l’Inghilterra di oggi “il paese del calcio”. Lo sarà?

In termini di campionato, la Premier League è fantastica. Partite molto movimentate, piene di gol (due settimane fa c’era Tottenham-Liverpool 3×6), piene di giocatori che giocano nelle Nazionali.

Il livello delle partite è abbastanza soddisfacente, rispetto ad altri campionati, su campi molto curati anche in condizioni climatiche avverse, e i palazzetti sono sempre pieni. Gli inglesi amano il calcio.

Delle dieci edizioni più recenti della Champions League, i club della terra del re ne hanno vinte tre (Liverpool, nel 2019; Chelsea, nel 2021; Manchester City, nel 2023), a dimostrazione della potenza delle squadre inglesi.

Se però lo sguardo si sposta sulla squadra inglese, il sigillo “paese del calcio” perde forza, dato che la squadra maschile ha un solo titolo mondiale, quello del 1966, quasi 60 anni fa – io, che non sono più giovane , non ero nemmeno nato. E non ha mai vinto una Coppa dei Campioni.

Cosa dire della Spagna? Ci sono un trio di squadre molto forti (soprattutto il Real Madrid, campione di titoli in Champions League, vincendo cinque delle ultime dieci, e il Barcellona, ​​più l’Atlético de Madrid), ma il campionato non è attraente come quello inglese .

La squadra spagnola ha trionfato in tre dei sei Campionati Europei di questo secolo, compreso quello dell’anno scorso, battendo l’Inghilterra in finale. Un cartello di tutto rispetto per Fury (o Roja, come alcuni preferiscono). E il Pallone d’Oro 2024 è spagnolo: Rodri, che però gioca in Inghilterra (Manchester City).

Per quanto riguarda il Brasile, il recente dominio della Libertadores è evidente: dal 2019 vincono solo le squadre brasiliane. Tuttavia, il Brasileirão ha molte partite deboli, su campi durissimi, e il paese non vince la Coppa del Mondo dal 2002: Italia, Spagna, Germania, Francia e Argentina erano campioni del mondo. Ai FIFA Awards abbiamo avuto anche il migliore del mondo, Vinicius Junior. Ma non è molto.

In questo contesto potremmo essere stati “il Paese del calcio”. Non lo siamo più. Forse l’Inghilterra, forse la Spagna, forse l’Argentina, attuale campione del mondo e due volte campione della Copa América. Forse oggi non esiste un “paese del calcio”. Ho solo una certezza: il Brasile non lo è.


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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.