Il relatore del nuovo Codice elettorale, il senatore Marcelo Castro (MDB-PI), ha depositato venerdì scorso (13) la terza versione del suo parere sul progetto.
Tra le modifiche, il relatore ha incluso la riserva del 20% dei seggi nella legislatura, a tutti i livelli della federazione, per le donne.
La proposta attende il voto della Commissione Giustizia Costituzionale (CCJ) e, se approvata, dovrà ancora essere votata in plenaria. Nonostante la presentazione del testo, l’aspettativa è che il progetto progredisca solo a partire dal prossimo anno, con l’approvazione fino al primo trimestre del 2025.
L’intenzione precedente del presidente del Senato, Rodrigo Pacheco (PSD-MG), era di votare la proposta quest’anno, ma non c’è tempo per farlo.
Con un calendario serrato, nell’ultima settimana di lavori dell’anno, il Congresso si concentra sui progetti dell’agenda economica e fiscale, come il Bilancio del prossimo anno e il pacchetto di tagli alla spesa.
Posti vacanti femminili
La riserva di posti vacanti per le donne dovrebbe essere valida per 20 anni dopo l’approvazione del nuovo Codice elettorale.
“Le azioni positive vengono solitamente create su base temporanea, per un periodo determinato, al solo scopo di sradicare una disuguaglianza costruita nel tempo, e devono essere rimosse non appena la barriera viene rimossa”, spiega Castro nel parere.
Il senatore ha inoltre precisato di aver cancellato dal testo un passaggio relativo alla revoca dei candidati per frode sulla quota sessuale nelle candidature. Secondo lui, l’attuazione della misura da parte del Tribunale elettorale “si è rivelata dannosa per le candidate donne, dando luogo ad una nuova distribuzione dei posti vacanti che ha ridotto il numero delle donne elette”.
Il progetto mantiene una riserva minima del 30% e massima del 70% per i candidati di ciascun sesso, come attualmente stabilito dalla legge elettorale. Se non viene coperto il numero minimo, i posti rimasti vacanti saranno vuoti e sarà vietata la copertura con membri dell’altro sesso.
Per quanto riguarda le federazioni di partito, la percentuale minima di candidati per sesso deve essere considerata “globalmente nella lista della federazione e non in ciascun partito aderente”.
Candidati agenti pubblici
Il relatore ha inoltre modificato il termine per l’interdizione degli agenti pubblici. La proposta prevedeva che, a partire dalle elezioni del 2026, i giudici, i membri del Pubblico Ministero, gli agenti di polizia federale, gli agenti di polizia stradale federale, gli agenti di polizia civile, le guardie municipali, il personale militare e gli ufficiali di polizia militare dovessero dimettersi dai loro incarichi quattro anni prima l’elezione.
Ora, a favore di una norma transitoria, il parere di Castro stabilisce che il periodo di assenza richiesto per coloro che ricoprono tali incarichi sarà valido solo nelle elezioni che avranno luogo quattro anni dopo la pubblicazione del nuovo Codice elettorale.
Secondo il rapporto, per coloro che occupano incarichi dirigenziali pubblici e altri con funzioni sensibili, la data di decadenza è fissata al 2 aprile dell’anno delle elezioni, invece che sei mesi prima delle elezioni per le elezioni politiche e quattro mesi per le elezioni. elezioni comunali.
Inoltre, per gli altri dipendenti pubblici, il congedo sarà richiesto solo dopo aver scelto il nome in un congresso di partito, invece che tre mesi prima delle elezioni, come avviene attualmente.
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*Pubblicato da Emily Behnke