La terrazza Mongardino

Con forza mentale, il Botafogo è campione della Libertadores dopo aver battuto l’Atlético-MG


In una finale storica Il Botafogo è diventato il grande campione della Copa Libertadores da América 2024, questo sabato (30), battendo l’Atlético-MG 3-1, allo stadio Mâs Monumental, di Buenos Aires.

La squadra di Rio, oggetto di sospetti per una presunta instabilità emotiva da inizio anno, ha dimostrato la propria forza superando Galo, giocando addirittura con un giocatore in meno dal primo minuto di gioco, dopo l’espulsione di Gregore.

Luiz Henrique, Alex Telles, dal dischetto, e Júnior Santos hanno segnato i gol del primo titolo Libertadores nella storia del Botafogo, entrambi nella fase iniziale. È il trofeo più grande nella storia della squadra che ha rivelato leggende come Garrincha e Nilton Santos.

Il cileno Vargas ha segnato a inizio ripresa, ma Galo, campione per la prima e unica volta nel 2013, non è riuscito a cercare il pareggio in Argentina.

Primo tempo frenetico a Buenos Aires

Sono successe molte cose nei circa 50 minuti della tappa di apertura al Mâs Monumental. A cominciare dalla rapida espulsione di Gregore, del Botafogo, per un fallo su Fausto Vera, a 30 secondi dall’inizio.

È stato il cartellino rosso più veloce nella storia delle finali della Libertadores, in più di sessant’anni. Ma non abbastanza per fermare lo slancio del Botafogo, che era alla ricerca del suo primo titolo nel torneo.

Il tecnico portoghese Artur Jorge ha scelto di conservare i pezzi e di adattarli alle condizioni del gioco, senza sostituire il centrocampista espulso. Ed è stato premiato per la sua audacia.

Incontro dei giocatori del Botafogo prima della finale della Libertadores
Incontro dei giocatori del Botafogo prima della finale della Libertadores • Vitor Silva/Botafogo

Dopo l’incubo, dieci minuti da sogno per il Botafogo

La svolta emotiva del Botafogo inizia al 35′. In un’azione sulla sinistra, Marlon Freitas tenta un tiro sbagliato dal limite dell’area, la palla viene deviata dalla difesa dell’Atletico e tocca a Luiz Henrique, giocatore della Seleção, colpire il suo sinistro e aprire il punteggio.

L’Atlético-MG ha sentito davvero il gol subito nonostante il vantaggio numerico. E il Botafogo sembrava moltiplicarsi sul campo di Buenos Aires. È così che un guasto generale di Galo ha portato al secondo gol.

Disattenzione di Galo e rigore per il Botafogo

Al 44′ Battaglia torna indietro verso Arana, che preferisce proteggere l’uscita di Everson. Luiz Henrique è stato più veloce e il portiere ha rovesciato il numero 7 del Botafogo. Il VAR ha raccomandato la revisione e l’arbitro argentino Facundo Tello ha concesso il rigore.

Dal tiro, Alex Telles ha fatto un ottimo lavoro con il piede sinistro e ha portato il Botafogo in vantaggio per 2-0 nella finale.

Alex Telles rinnova per il Botafogo nella finale della Libertadores • Vitor Silva/Botafogo

Il Gallo risponde rapidamente nella fase finale

L’allenatore argentino Gabriel Milito è tornato con un Atlético-MG cambiato per il secondo tempo. Mariano, Bernard e Vargas presero il posto di Lyanco, Vera e Scarpa. E uno di loro ha cambiato il panorama del gioco.

Al suo primo tocco di palla, dopo due minuti, Vargas, alto 1,74, colpisce di testa senza saltare dopo un corner battuto da Hulk e colpisce l’angolo del portiere John: 2-1, con tutta la fase finale da disputare.

Vargas ha segnato per l’Atlético-MG nel secondo tempo • Pedro Souza / Atlético

L’Atlético-MG chiede rigori, ma il giudice non segna

L’Atlético-MG ha poi cercato il dominio totale sulla base di Abafa, cercando il pareggio. La partita si fece nervosa, e Galo chiese addirittura due rigori, uno contro Hulk e l’altro contro Deyverson, entrambi ignorati dall’arbitro.

Con la palla che rotola, al 18′, Hulk ha spaventato i tifosi del Botafogo con un tiro piazzato nell’angolo, ma John ha effettuato una grande parata ed ha evitato il pareggio.

Tifosi del Botafogo al Mâs Monumental • Vitor Silva/Botafogo

Botafogo supera la stanchezza e raggiunge la gloria eterna

Con uno sotto dal primo minuto di gioco, il Botafogo, ovviamente, si è stancato. Giocatori importanti come Luiz Henrique, Savarino e Almada hanno dovuto correre molto per segnare e sono stati sostituiti durante la fase finale.

La squadra ha poi perso la sua identità offensiva e non è stata in grado di organizzare contrattacchi. Ha iniziato a dipendere dalla solidità difensiva e da un po’ di fortuna. E ha funzionato.

C’è stato anche il momento della gloria finale, con il gol di Júnior Santos al 51′ del secondo tempo, nell’ultima giocata della partita, in un contropiede realizzato alla base della gara.

In una finale dai contorni drammatici, davanti ai tifosi che hanno riempito le strade di Buenos Aires per tutta la settimana, il Botafogo ha conquistato la sognata Gloria Eterna.



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