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Comprendere l’ordinanza della STF che ordina al municipio di SP di ritornare ai vecchi prezzi nei cimiteri


Il ministro Flávio Dino, della Corte Suprema Federale (STF), ha stabilito domenica (24) che il comune di San Paolo ristabilisce la vendita e la tariffazione dei servizi cimiteriali e funebri ai valori precedenti alla concessione di queste attività.

Nella decisione presa sulla base di un ricorso presentato dal PCdoB, il ministro afferma di aver visto pratiche commerciali adottate dai concessionari che violano i precetti costituzionali.

“Concedo parzialmente la misura cautelare, per stabilire, fino all’esame di merito, che il comune di San Paolo ristabilisca la commercializzazione e la tariffazione dei servizi funebri, cimiteriali e di cremazione, avendo come tetto i valori praticati immediatamente prima delle concessioni (“ privatizzazione”), aggiornato fino a questa data dall’IPCA – Broad National Consumer Price Index”, ha deciso.

Il caso sarà analizzato dalla plenaria virtuale della STF, in una sessione in programma dal 6 al 13 dicembre. Per ora il ministro ha preso solo una decisione preliminare sul punto di tariffazione, lasciando che l’analisi della privatizzazione di questo servizio pubblico venga giudicata nel merito dalla plenaria della Corte. “Inoltre spetterà all’Amministrazione Comunale adottare i provvedimenti che riterrà opportuni per ottemperare al provvedimento ingiuntivo, mantenendo o meno i contratti di concessione, e in quali termini”, ha precisato Dino.

Alla STF il partito ha affermato che la privatizzazione di questi servizi ha portato ad uno “sfruttamento commerciale sfrenato” da parte delle società concessionarie “nei momenti peggiori della vita delle persone che perdono i loro cari”. “I prezzi esorbitanti evidenziano quale sia stata la dura prova vissuta da chi ha bisogno di seppellire un familiare o un amico, soprattutto per i più poveri, che in pratica non hanno accesso ai servizi destinati alle persone a basso reddito”, ha affermato.

Nella decisione Dino ha sostenuto che l’esplorazione di questa attività deve rispettare i parametri costituzionali del regime giuridico del servizio pubblico per quanto riguarda i diritti degli utenti, la politica tariffaria e l’obbligo di mantenere un servizio pubblico adeguato.

“Nonostante i servizi funebri, cimiteriali e di cremazione siano attualmente forniti in concessione al settore privato, essi mantengono comunque il loro carattere pubblico e, pertanto, sono legati ai precetti fondamentali sopra delineati”, ha scritto il ministro, per il quale la morte di un brasiliano non può essere accompagnato da uno “sfruttamento commerciale di carattere apparentemente abusivo”.

La concessione delle pompe funebri al settore privato è stata motivo di accuse da parte di altri candidati a sindaco Ricardo Nunes (MDB), che sostengono che il servizio sarebbe stato migliorato.

In un comunicato, la Città di San Paolo ha affermato di comprendere che la misura approvata dal ministro della STF costituisce un ostacolo alle azioni adottate dall’amministrazione a servizio dei più poveri. “La decisione della STF elimina, ad esempio, lo sconto del 25% sui funerali sociali garantito dal nuovo modello”, ha affermato. “Abbiamo quindi guardato con preoccupazione ad una decisione che, in realtà, comporta la perdita dei benefici. Vale anche la pena ricordare che l’azione si basava su relazioni già contestate dal Comune dopo la pubblicazione di valori ingannevoli o incomparabili”, aggiunge.

Il municipio si rammarica, infine, “dell’uso politico da parte dei partiti (Partito Comunista del Brasile) che tentano di ostacolare una concessione di cui ha beneficiato direttamente la popolazione, soprattutto le famiglie più vulnerabili”.



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Luca

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