Jair Bolsonaro Non ha fatto quello che ha fatto esattamente in segreto. Tutti hanno visto il continuocostituiscono due attacchi all’ordinepartenza, ma solo la Magistratura nelle sue competenze istituzionali e, certamente, il Ministro Alessandro di Moraes Con la sua esperienza come agente di polizia – era segretario della Pubblica Sicurezza a San Paolo –, hanno avuto una visione d’insieme fin dall’inizio.
Adesso il Polizia federale nasce dal collegare i punti in un resoconto dettagliato dell’elaborazione, in seno al governo precedente, di un piano per annullare i risultati delle elezioni, impedire a Lula di entrare in carica, dominare le tre potenze e restare alla guida del Paese contro la volontà della maggioranza, espressa alle urne.
Anche molte persone importanti lo hanno visto e hanno fatto finta di non vederlo. Caso di parlamentari dalla base governativa, dal comando del Congresso e da membri della squadra presidenziale che non stavano complottando direttamente ma erano abbastanza vicini da osservare e persino testimoniare ciò che stava accadendo.
Non hanno commesso i crimini di cui sono accusati 37 rinviati a giudizio dal PFma erano spettatori che si poteva dire fossero stati coinvolti per omissione. La Legislatura non ha mostrato un’attiva manifestazione di accordo, ma è apparsa indifferente nella soddisfazione di aver ricevuto dal capo della nazione il libero accesso alle casse dell’Unione.
Deputati e senatori si sono abbandonati alla gestione abusiva degli emendamenti, mentre Bolsonaro è impegnato dal 2019 a escogitare un complotto illecito per proteggersi da una possibile sconfitta nel suo tentativo di rielezione in futuro.
Mobilitò la militanza con il suo attivismo da box e in casa predicò la rivolta. Su Internet, alla radio e alla televisione, i suoi seguaci riecheggiavano il discorso di demoralizzare il sistema elettorale e di screditare il Tribunale federale, allora già individuato come il primo nemico da massacrare.
Una parte della trama viene registrata e pubblicata. L’altro, più ampio, è emerso dalle indagini. Una volta catturati i complici attivi, i complici passivi non potranno dire che lo zingaro li ha ingannati e, anche lontano dalla portata della giustizia, dovranno dormire con tale rumore sulla coscienza. Questo, ovviamente, se hanno qualche scrupolo.
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