Le donne non ricevevano né stipendio, né ferie, né la tredicesima; l’azione è stata condotta in collaborazione con il Ministero pubblico del Lavoro e la Polizia federale
O Ministero del Lavoro e dell’Occupazione ha effettuato un’operazione ad Além Paraíba (MG), il 2 dicembre, che ha portato al salvataggio di una lavoratrice domestica in condizioni simili alla schiavitù. L’azione è stata condotta in collaborazione con il Ministero pubblico del Lavoro e la Polizia federale, evidenziando la gravità della situazione affrontata dal dipendente. Dal 1996 la donna lavorava come collaboratrice domestica, ma non riceveva né stipendio, né ferie, né la tredicesima. Sebbene la sua tessera di lavoro sia stata firmata nel 2009, è stata licenziata irregolarmente nel 2015, prima dell’entrata in vigore della PEC das Domésticas, che ha ampliato i diritti di questa categoria.
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Da allora, fino al maggio di quest’anno, il lavoratore è rimasto non registrato e senza contributi previdenziali. Durante il sopralluogo, è stato accertato che la donna non aveva una stanza propria e, negli ultimi tre mesi, aveva lavorato come colf e badante per uno dei suoi datori di lavoro, che era malato. È stata costretta a dormire nella stessa stanza del suo datore di lavoro e, a maggio, è stata registrata come “badante anziana”. I suoi effetti personali erano limitati ad alcuni vestiti, articoli da toeletta, una coperta e uno specchio.
I sindaci del lavoro hanno determinato la risoluzione immediata del contratto di lavoro, oltre alla regolarizzazione dell’iscrizione anagrafica del dipendente e al pagamento di tutti i diritti lavorativi dovuti. Il Pubblico Ministero del Lavoro ha inoltre stabilito un accordo con i datori di lavoro, che prevede il pagamento di un indennizzo al lavoratore, sebbene l’importo esatto non sia stato reso noto.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Matheus Oliveira