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Circa 30 gatti vengono trovati morti con sospetto avvelenamento all’interno di SP


La Polizia Civile sta indagando sulla morte di 28 gatti avvenuta nell’arco di cinque giorni a São Joaquim da Barra (SP), a circa 380 chilometri dalla capitale San Paolo. Due persone sono indagate.

Presso la locale stazione di polizia sono stati depositati due verbali in cui si sospettava un avvelenamento criminale che coinvolgeva due diversi autori.

Il primo caso è stato registrato il 23 dicembre 2024, quando una residente ha riferito che cinque gatti randagi da lei nutriti mostravano sintomi di avvelenamento dopo aver mangiato cibo lasciato da una persona sconosciuta.

Gli animali presentavano una salivazione eccessiva con secrezione biancastra, diarrea e convulsioni, morendo poco dopo. Il denunciante ha fornito l’alimento sospetto per l’analisi.

Il secondo caso, con la proporzione più alta, si è verificato tra il 27 e il 28 dicembre. Una residente ha riferito di aver trovato otto dei suoi gatti morti dentro e intorno alla sua casa. La sua vicina, che è una protettrice degli animali, ha trovato altri sette gatti morti nella sua stessa casa.

La donna ha riferito di aver visto un vicino lanciare carne macinata mescolata con una sostanza sospetta, forse veleno per topi, nei pressi dell’abitazione. Anche altri vicini hanno riferito di aver trovato altri gatti morti nelle vicinanze, per un totale di 23 morti in questo secondo caso.

Nel primo caso i cinque gatti appartenevano alla stessa persona. Nel secondo caso gli animali sono stati accuditi da due persone.

Il delegato Gustavo de Almeida Costa, responsabile delle indagini, ha confermato la morte di 28 gatti e ha dichiarato che sono stati raccolti campioni del cibo sospetto per l’analisi tossicologica.

I residenti hanno presentato una denuncia alla polizia e hanno organizzato una lotteria online per pagare i test tossicologici sugli animali.

Durante l’esame, dicono i residenti, nei corpi degli animali è stata trovata una sostanza blu che sembra essere veleno per topi. I risultati degli esami non sono ancora stati definitivi.

Il delegato ha confermato che in entrambi i casi ci sono già sospettati identificati, che saranno ritenuti responsabili ai sensi della legge sui reati ambientali. La normativa prevede una pena da due a cinque anni di reclusione, una multa e il divieto di detenere animali. La pena può essere aumentata da un sesto a un terzo per la reiterazione della morte degli animali.

Secondo il delegato, il sospetto è che, dopo i primi cinque decessi, la persona sia stata incoraggiata ad avvelenare altri gatti della regione.

La Polizia Civile prosegue le indagini e cerca di concludere le indagini per incriminare i responsabili.

*Sotto supervisione



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Luca

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