Cinque PM vengono arrestati accusati di estorsioni a commercianti in SP
Secondo le indagini dell’Operazione Aurora, i militari chiedevano 15.000 R$ all’anno e 300 R$ alla settimana per autorizzare l’attività dei venditori ambulanti nella regione di Brás.
Lunedì scorso (16), cinque agenti di polizia sono stati arrestati con l’accusa di partecipazione ad un’organizzazione criminale che estorceva denaro ai commercianti nella regione di Brás, nel centro di San Paolo. L’operazione, denominata Aurora, è stata realizzata dal Pubblico Ministero di San Paolo in collaborazione con gli organi interni della Polizia Militare e la Polizia Civile. Le indagini, iniziate nel marzo 2024, hanno rivelato che gli agenti chiedevano pagamenti di 15.000 R$ all’anno e 300 R$ a settimana per consentire ai commercianti indipendenti di operare nell’area.
Nel corso dell’operazione sono stati emessi 15 mandati di arresto preventivo e 20 mandati di perquisizione e sequestro. Tra gli arrestati ci sono cinque agenti di polizia militare attivi e un riservista. Inoltre, un agente di polizia civile è stato identificato come partecipante al programma e si prevede che si consegnerà alle autorità. In una conferenza stampa, l’ispettore della Polizia Militare, colonnello Fábio Sérgio do Amaral, ha spiegato che l’indagine è stata avviata dopo le denunce dei venditori ambulanti che avevano denunciato la pratica di estorsione. “L’indagine è iniziata a marzo, quando i venditori ambulanti di Brás erano qui al dipartimento degli affari interni denunciando di essere vittime di estorsioni identificate come agenti della polizia militare. Questo fatto è motivo di preoccupazione, poiché erano coinvolti in un’attività criminale”, ha detto Amaral.
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Le indagini hanno rivelato che le vittime erano, per la maggior parte, immigrati provenienti da paesi sudamericani, come Ecuador e Bolivia. Senza accesso a linee di credito formali, questi trader si sono rivolti agli strozzini, che addebitavano interessi esorbitanti del 20% al mese. Il Gruppo di azione speciale per la lotta alla criminalità organizzata (Gaeco) del Pubblico Ministero ha inoltre violato il segreto bancario e fiscale di otto società e più di 20 persone coinvolte nel piano, approfondendo le indagini sulla rete di estorsione.
*Con informazioni di Anthony Wells
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale