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Ci sono ancora molte incertezze nelle indagini sull’attacco a Solingen, in Germania, ammette il ministro degli Interni Herbert Reul.

Non è ancora chiaro quando il 26enne autore dell’attentato si sia radicalizzato.

Domande chiave su un sospetto siriano rimangono senza risposta dopo la fase iniziale delle indagini su un presunto attacco terroristico islamico nella città tedesca di Solingen, ha detto giovedì il capo del ministero degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa DPA, il 23 agosto scorso un attacco con coltello in questo Stato ha causato la morte di tre persone.

Reul ha riferito che non è ancora chiaro quando il 26enne Issa Al H. si sia radicalizzato. Parlando davanti alla commissione per gli affari interni del parlamento provinciale, Reul ha detto che il sospetto potrebbe essersi radicalizzato in patria, su Internet, in una struttura di accoglienza per rifugiati o addirittura in una moschea. “Non abbiamo ancora prove”, ha detto.

Il sospetto rimane in custodia

Per quanto riguarda le speculazioni sul fatto che una bandiera dello Stato Islamico fosse appesa nella stanza del sospetto arrestato al centro rifugiati, Reul ha detto che più della metà dei residenti del centro sono stati interrogati e “nessuno di loro ha visto la bandiera”.

Occorre anche chiarire dove si trovava il sospettato tra il momento in cui ha commesso il crimine la sera del 23 agosto e il suo arresto il giorno successivo. Non si sa se abbia incontrato qualcuno o cosa stesse facendo. “Mancano circa 24 ore”, ha aggiunto il ministro.

Una squadra investigativa di Düsseldorf, composta da circa 50 membri, sta lavorando al caso. Nel suo lavoro è supportata dalla Polizia criminale federale. Su 900 piste, ne stanno seguendo 400, ha riferito Reul. Gli investigatori stanno interrogando i testimoni, identificando possibili contatti e analizzando i video.

Il sospetto, che nell’attacco ha ferito anche altre otto persone, rimane in custodia. I procuratori federali lo stanno indagando con l’accusa di omicidio e di presunta appartenenza al movimento terroristico dello Stato Islamico, che ha rivendicato la responsabilità del crimine.

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Luca

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