Chi sono i soldati sospettati di voler uccidere Lula – 19/11/2024 – Potere
UN Polizia federale questo martedì (19) hanno arrestato quattro soldati dell’esercito sospettati di aver partecipato a un piano per uccidere, nel 2022, il neoeletto presidente Lula (P.T) e il suo vice, Geraldo Alckmin (PSB).
Gli ufficiali sono tutti membri delle Forze Speciali dell’Esercito, considerate le truppe d’élite della Forza. Lo sono i soldati addestrati in questa zona conosciuti internamente come “ragazzi neri”in riferimento al colore dei simboli del gruppo, come il berretto e lo stemma.
Tra gli obiettivi dell’operazione, denominata Countercoup, figurano il generale in pensione Mário Fernandes e i tenenti colonnelli Hélio Ferreira Lima, Rafael Martins de Oliveira e Rodrigo Bezerra de Azevedo.
Oltre a Lula e Alckmin, un altro obiettivo di questo gruppo di militari sarebbe il ministro Alessandro di Moraesdella STF (Corte Suprema Federale), che secondo le indagini sarebbe stato arrestato e successivamente ucciso.
Secondo gli investigatori del PF, il gruppo era comandato dal generale in pensione Mário Fernandes, che era segretario esecutivo del Segretariato Generale della Presidenza nel governo del Jair Bolsonaro (PL). È stato anche consigliere nell’ufficio del vice Eduardo Pazuello (PL-RJ) fino a marzo di quest’anno.
Mário è già stato oggetto di perquisizioni nell’ambito dell’operazione Tempus Veritatis, lanciata dal PF a febbraio, che indaga anche su un presunto piano di colpo di stato per impedire a Lula (PT) di assumere il potere. All’epoca rimase in silenzio nella sua testimonianza e affermò di non aver avuto accesso agli atti.
Il generale di riserva avrebbe inviato messaggi all’allora comandante dell’esercito, il generale Freire Gomes, chiedendo di aderire al piano golpista: la richiesta sarebbe stata respinta dal capo della caserma.
Inoltre, Mário è stato uno dei partecipanti alla riunione ministeriale del governo Bolsonaro nel luglio 2022. Nel suo discorso, menzionò esplicitamente la possibilità che in Brasile si verificasse una nuova versione del colpo di stato del 1964con un governo militare.
“Non esiste il verbo di cui abbiamo bisogno. Ci sarà. […] Dobbiamo avere una scadenza per questo [mudanças no sistema eleitoral] da parte della magistratura, del TSE, e la previsione di una prossima riunione per le alternative se ciò non avviene entro tale termine”, ha affermato.
Nella testimonianza, Mauro Cid ha detto agli investigatori che il generale era uno dei più radicali tra coloro coinvolti nei piani per impedire l’insediamento di Lula.
Obiettivo dell’operazione di martedì, anche il tenente colonnello Hélio Ferreira Lima, comandante della terza compagnia delle forze speciali a Manaus, ma è stato rimosso per ordine della STF a febbraio dopo essere stato preso di mira anche da Tempus Veritatis.
Nei messaggi rinvenuti dal PF durante l’operazione, avrebbe inviato al Cid un documento in inglese in cui affermava di aver individuato vulnerabilità nelle macchine per il voto elettronico nel primo turno delle elezioni del 2022.
Il testo, secondo la decisione di Moraes, insinuava l’esistenza di “due codici sorgente” nelle macchine per il voto elettronico, una menzogna diffusa dai gruppi bolsonaristi nonostante le Forze Armate avessero partecipato alla sigillatura delle macchine per il voto elettronico, senza denunciare la frode.
Obiettivo dell’operazione di martedì, il tenente colonnello Rafael Martins è stato menzionato anche in Tempus Veritatis. I messaggi rinvenuti all’epoca dal PF lo mostrano organizzare manifestazioni con il Cid e chiedere indicazioni sui luoghi giusti per le proteste.
I due hanno anche parlato stanziare R$ 100mila per coprire le spese di vitto e alloggio dei manifestanti a Brasilia.
Dai dialoghi emerge che Martins ha incaricato il Cid di cancellare successivamente i messaggi, “con l’obiettivo di sopprimere le prove degli atti illegali commessi”, secondo il PF.
Il tenente colonnello Rodrigo Bezerra e l’ufficiale di polizia federale Wladimir, a loro volta, sono obiettivi per la prima volta nell’indagine sul presunto colpo di stato pianificato da Bolsonaro e dai suoi alleati alla fine del 2022.
Parlando dell’operazione di martedì, il PF ha precisato che, tra le azioni da sviluppare per impedire l’insediamento di Lula, c’è il piano “Punhal Verde e Amarelo”, elaborato da Mário Fernandes e che mirerà ad assassinare il membro del PT e i suoi vice.
“La pianificazione predisposta dagli indagati ha dettagliato le risorse umane e militari necessarie per innescare le azioni, utilizzando tecniche operative militari avanzate, oltre alla successiva istituzione di un Ufficio per la Gestione delle Crisi Istituzionali, da integrare a cura degli stessi indagati per la gestione delle situazioni istituzionali conflitti derivanti dalle azioni”, afferma il PF.