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Centrale elettrica di opportunità per il crimine – 19/12/2024 – Dora Kramer


Se qualcuno non ha ancora capito il perché dell’enfasi data all’infinito tema dell’ emendamenti parlamentari e l’insistenza affinché siano utilizzati in modo chiaro, Polizia federale recentemente ne ha tratto il motivo.

In collaborazione con il Pubblico Ministero, Entrate federali e controllore generale dell’Unione (CGU), UN Il PF ha eseguito mandati di arresto, perquisizione e sequestro in diversi stati in cui vi sono prove di frodi nelle offerte, corruzione e riciclaggio di denaro con risorse di modifica.

Qualcosa che vale un miliardo e mezzo di reais. Una piccola frazione rispetto ai 50 miliardi di R$ che le vostre altezze hanno prelevato dal Bilancio? A titolo esemplificativo, più che sufficiente per dimostrare l’esistenza di un buco ben più profondo del semplice comportamento inappropriato da parte del Congresso.

Quando parliamo di questo appetito insaziabile parliamo anche e soprattutto di squilibrio nelle condizioni della competizione elettorale e, conseguenza più grave, della commissione di reati.

È difficile credere che deputati e senatori non si rendano conto del potenziale di scandalo contenuto nella resistenza al rispetto della regola fondamentale di trasparenza per la pubblica amministrazione enunciata con tutta chiarezza nell’articolo 37 della Costituzione.

E qui non si tratta più di un conto a carico del centro, perché la controffensiva amorale è accettata da tutti. Tra questi c’è anche il PT, che si lamenta dell'”eccessivo repubblicanesimo” del governo quando risponde agli oppositori, ma occupa la posizione di terzo nella lista dei beneficiari del maggior volume di denaro.

Questa denuncia di “repubblicanesimo” è stata rimossa (su richiesta di Planalto) all’ultimo minuto della risoluzione del direttorio nazionale di inizio mese, ma è nell’essenza del pensiero del partito. Evoca una dichiarazione dell’allora tesoriere Delúbio Soaresnel 2004, prendendo posizione contro l’apertura dei conti elettorali su Internet: “Una tale trasparenza è stupida”, insegnava.

Il nocciolo di questa lezione sembra guidare i parlamentari e, a quanto pare, cedendo alle estorsioni, ha contaminato l’Esecutivo, che ha già pagato 7,6 miliardi di real in emendamenti per sbloccare l’agenda economica ed è ancora incaricato di sbloccare qualche miliardo in più. La costanza della domanda è la pratica comune del ricatto.

Mai, da quando seguo la politica a Brasilia, a partire dall’Assemblea Costituente, ho visto richieste così palesi. Una conseguenza forse – o meglio, certamente – dell’accettazione del motto “è dando che si riceve”, stabilito all’epoca con chiarezza e con cui sarebbe garantita la “governabilità” sotto l’egida della “coalizione”.

E così, 36 anni dopo, siamo arrivati ​​al punto insostenibile in cui misure minime per ridurre la spesa, riforma fiscale e il Bilancio 2025 restano bloccati fino alle prese dell’anno legislativo a causa dell’estirpazione di denaro di un Parlamento libero da ogni vincolo di autocontrollo.

Il governo ha cercato di risolvere la situazione, ma lo ha fatto in modo disonesto, cercando di formare un’alleanza con il governo STFdalla quale ha dovuto ritirarsi, ignorando la stessa decisione del tribunale per pagare la fattura richiesta.
È sorprendente che un Presidente della Repubblica al suo terzo mandato, con decenni di vasta esperienza nei negoziati, non si rendesse conto di dove sarebbe andato il carro. Il segnale è stato dato ancor prima dell’inaugurazione con lo scambio di 145 miliardi di real del PEC di transizione per una convivenza “pacifica” con il Parlamento a maggioranza dell’opposizione.

Nel linguaggio dei giaguari ciò veniva inteso come autorizzazione ad avanzare, poiché l’avversario ammetteva di essere in svantaggio fin dall’inizio. Dai quello che stai facendo, senza pericolo di migliorare.


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