C’è un serio problema di violenza da parte della polizia in Brasile, dice il colonnello alla CNN
Il colonnello José Vicente, specialista in pubblica sicurezza, ha criticato il nuovo decreto del governo federale che definisce l’uso delle armi da fuoco da parte degli agenti di polizia. In un’intervista con CNN 360° questo mercoledì (25), Vicente ha affermato che il decreto “non cambia quasi nulla di ciò che già esiste nella legge” e ha sottolineato l’esistenza di un grave problema di violenza della polizia nel paese.
Secondo l’esperto, il decreto ribadisce standard e riferimenti formativi internazionali già conosciuti dalle forze di polizia.
“Certo, la polizia non può sparare a chi fugge, non è una situazione di legittima difesa”, ha spiegato Vicente, aggiungendo che la regolamentazione di base sull’uso della forza è già prevista nella legislazione penale brasiliana da quasi 80 anni. .
Preoccupante aumento della mortalità tra gli agenti
Il colonnello ha richiamato l’attenzione sul significativo aumento della mortalità tra agenti della polizia in alcuni stati brasiliani. “L’anno scorso, 2023, rispetto al 2022, abbiamo avuto uno stato addirittura calmo, il Mato Grosso do Sul, che ha avuto un aumento del 160% della letalità della polizia”, ha avvertito. Ha citato anche aumenti preoccupanti a Santa Catarina (80%) e nel Distretto Federale (70%).
“Questo è intollerabile. Sappiamo che quando c’è un aumento di questa letalità, sono accadute molte cose sbagliate. È molto probabile che le persone siano morte senza dover morire per mano di agenti statali”, ha detto Vicente.
Critiche al nuovo decreto
L’esperto ha messo in dubbio l’efficacia del nuovo decreto, sostenendo che il governo federale sta cercando di “risolvere un problema complesso con una soluzione semplice”.
Vicente ha criticato l’inclusione di termini come “buon senso” ed “equilibrio” nel testo, ritenendoli ovvi e poco pratici per l’azione quotidiana della polizia.
“Il problema è sempre come ciò interferirà con la pratica quotidiana”, ha sottolineato il colonnello, sottolineando la complessità delle situazioni affrontate dagli agenti di polizia.
Ha sostenuto che l’uso delle armi come ultima risorsa potrebbe essere necessario in situazioni improvvise di grave minaccia all’integrità fisica dell’agente.
Vicente ha infine suggerito che sarebbe più conveniente per il governo “parlare molto prima di esporsi attraverso una normativa come questa che comincia già a ricevere ‘sassi’ da tutte le parti”, indicando che il decreto potrebbe incontrare resistenze e critiche da parte di vari settori della società.