Cascos siede in panchina questo martedì accusato di appropriazione indebita da parte del partito da lui fondato | Spagna
Francisco Álvarez-Cascos, vicepresidente del Governo insieme a José María Aznar, siederà questo martedì in panchina accusato di un reato continuato di appropriazione indebita, dopo essere stato denunciato dal partito da lui fondato nel 2011, Foro Asturias, dopo che Mariano Rajoy gli aveva negato la candidatura a la presidenza del Principato da parte del PP. La sua dichiarazione dovrebbe iniziare alle dieci del mattino. L’udienza è stata sospesa fino a tre volte per vari motivi, tra cui la malattia del giudice, e avrebbe dovuto svolgersi più di un anno fa. In questa prima sessione interviene anche Carmen Moriyón, attuale presidente del Foro Asturias e sindaco di Gijón. Il processo durerà sei giorni, fino al prossimo 29 gennaio, e sono previste quasi cinquanta dichiarazioni, tra cui quelle di membri della direzione del partito e quella dell’ex moglie di Cascos, María Porto, che risponderà giovedì in videoconferenza da Madrid. Nell’ultima sessione prima del trattamento delle conclusioni e delle relazioni orali, gli esperti che hanno effettuato una verifica sulle spese che Cascos ha riversato sul partito e che non hanno avuto a che fare con la sua attività politica, ma con la sua vita personale, dichiareranno : da uno psicotecnico alla carta delle armi, fino alle scarpe, ai pantaloncini, all’albergo per l’allora suocero, alle ordinazioni di cibo a domicilio, alle console per videogiochi, ai biglietti per la Coppa Davis, ai ristoranti nelle località estive e perfino, come specificato nella l’accusa del accusa, “un letto completo composto da materasso, gambe e canapé, oltre a ciniglia, moquette, tappezzeria e tende”. La Procura chiede tre anni, tre anni e sei mesi di reclusione per l’ex vicepresidente del Governo per un reato continuato di appropriazione indebita, precisamente 181.648,92 euro.
Come ha riferito EL PAÍS nel 2019, sono stati gli stessi colleghi di Cascos a metterlo in panchina dopo aver effettuato un audit che ha scoperto le spese personali che il suo fondatore aveva scaricato sul partito. L’atto d’accusa della Procura ricorda che l’offerta finanziaria che il partito fece ad Álvarez-Cascos prima della sua costituzione comprendeva “una remunerazione in cambio di dedizione esclusiva” (il suo libro paga ammontava a 5.087 euro al mese fino a giugno 2019), “facilitazioni per il mantenimento la sua residenza a Madrid e per esercitare le visite ai figli (aveva a disposizione un autista) e “capacità decisionale riguardo al modo di esercitare attività politica e libertà di svolgimento delle spese economiche inerenti al partito”, ma “in nessun caso le spese di carattere personale, liberamente disponibili senza autorizzazione del partito, né le spese per pasti non attinenti all’attività politica”. Nel 2020, quando Cascos fu interrogato per più di quattro ore dal capo del tribunale investigativo numero due di Oviedo, il politico affermò di aver concordato con i promotori del Foro un alto stipendio e le condizioni per mantenere il suo tenore di vita. L’ex ministro ha dichiarato di non tenere i conti e che tutto era dovuto a una “guerra politica” per ottenere il controllo della formazione. Quando gli sono state presentate alcune ricevute e spese che hanno contribuito al caso, come i percorsi dell’AVE per l’Andalusia o le fatture delle scarpe, ha assicurato che poteva trattarsi di “qualche errore”. Per quanto riguarda l’autista e i viaggi fuori dalle Asturie, Cascos ha affermato di aver lavorato molto “in macchina”.
Ha risposto anche a domande sull’affitto della sede del partito a Madrid, di cui era sia inquilino che proprietario. Cascos ha spiegato che è stato firmato un contratto e che è stata utilizzata la sede centrale. Il locale era intestato a una società di cui faceva parte la sua allora moglie, María Porto, e comportò una spesa per il partito di 171.000 euro, secondo la revisione esterna. Interrogato da questo giornale, il vicepresidente del governo ha poi dichiarato di aver ceduto gratuitamente quella sede al partito nel 2011 e 2012 e di aver poi pagato l’affitto. Cascos ha ammesso che la persona che ha riscosso l’affitto era la società del suo gruppo “familiare”.
A Foro Asturias, che ha governato brevemente il Principato grazie a Cascos – finché non ha dovuto anticipare le elezioni per l’impossibilità di raggiungere accordi per l’approvazione dei Bilanci – spiegano di non aver nominato un tesoriere e che l’utilizzo delle loro risorse economiche si è basato su criteri di “fiducia e responsabilità personale”, oltre al controllo della Corte dei conti, “che si è limitato ad aspetti più ampi”. Fu durante l’incarico di verifica che si scoprì il tipo di spese che Cascos aveva imputato alla formazione e che non avevano nulla a che fare con la sua attività politica. “Abbiamo pagato tutto”, lamentano fonti di Foro Asturias. Altri fatti indagati, come la vendita di opere d’arte da parte di una società dedita ad attività legate al mondo dell’arte e che apparteneva all’ex moglie di Cascos a imprese edili aggiudicatarie di lavori da parte del Ministero dei Lavori Pubblici – che gli imputati occupato durante la sua permanenza nel PP – sono stati archiviati essendo decorsi i termini di prescrizione per il reato di corruzione. Queste operazioni sono state effettuate tra il 2004 e il 2006.