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Cármen Lúcia minimizza i segnali di frode nelle elezioni municipali



Il presidente del Tribunale Superiore Elettorale (TSE), il ministro Cármen Lúcia, ha minimizzato le varie operazioni del Ministero Pubblico (MP), della Polizia Federale (PF) e dello stesso Tribunale Elettorale che segnalano segnali di frode nelle elezioni municipali di quest’anno.

Presentando il rapporto TSE sulle elezioni comunali, questo lunedì (9), il ministro ha negato qualsiasi inadempienza del Tribunale elettorale e ha dimostrato di ignorare le operazioni innescate da presunte frodi.

Nel Paese sono in corso diverse indagini sul sospetto che candidati a sindaco e consigliere di piccole città abbiano attirato elettori dai comuni vicini in cambio di denaro o benefici.

Secondo il Folha de San Paolo82 città hanno visto il loro elettorato aumentare dal 20% al 46% con il solo trasferimento dei titoli. In 52 di questi comuni è stato registrato un numero di elettori formali superiore all’intera popolazione conteggiata dall’IBGE.

“Abbiamo una revisione dell’elettorato e abbiamo richiesto una revisione dell’elettorato in alcune località e una revisione dell’elettorato non viene effettuata in un anno elettorale, proprio per non creare alcun tipo di dubbio sull’elettorato”, ha affermato Cármen Lúcia presentando il rapporto del TSE sulle elezioni.

Nonostante abbia citato le richieste di revisione dell’elettorato, il ministro non ha specificato da dove provenissero le richieste.

“Per quanto riguarda l’elettorato, c’è stata una certa pubblicità, nel senso che ci sarebbero stati dei difetti perché abbiamo un elettorato più numeroso rispetto ai residenti di un comune. Innanzitutto questa notizia è già stata data, ad esempio, se si prende un articolo apparso su un giornale a Bahia [sobre um caso específico] Il 10 settembre 2023 è la stessa notizia. (…) Sono dati vaghi e non tolgono molto”, ha aggiunto il ministro.

Trasferimento di titoli in blocco

Nonostante le dichiarazioni del ministro, le operazioni che coinvolgono il sistema di giustizia elettorale indicano tentativi di trasferimenti di massa di elettori da una città all’altra utilizzando false prove di residenza.

Per negare ogni possibilità di frode, il presidente del TSE ha sottolineato che la biometria non consente agli elettori di votare in più di un comune. Si scopre che la sospetta frode sotto inchiesta nel paese non è correlata al riferimento fatto dal ministro.

Per giustificare un’eventuale discrepanza nel numero degli elettori, Cármen Lúcia ha citato come esempio anche le persone che mantengono il domicilio elettorale nella città di origine anche dopo essersi trasferiti in un’altra città per lavoro.

La situazione del cambio di città menzionata dal ministro non comporta il trasferimento dei titoli elettorali.

Nei casi indagati per sospetta frode elettorale in diversi stati del Paese, si verifica sempre un trasferimento collettivo di titoli.

Secondo Folha, solo grazie a queste migrazioni in più di 700 città l’elettorato è cresciuto di oltre il 10%.



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Luca

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