Caos all’aeroporto di Beirut dopo che diverse compagnie aeree hanno cancellato i voli
Molti passeggeri sono in attesa del loro volo dalle prime ore del mattino.
All’aeroporto internazionale Rafik Hariri di Beirut regna il caos dopo che diverse compagnie aeree hanno sospeso i voli verso il Libano per i timori di un’escalation di tensioni in Medio Oriente. Lo hanno riferito lunedì le agenzie di stampa DPA e AFP, da cui le informazioni sono state riprese dalla TASR.
L’aeroporto della capitale Beirut è l’unico aeroporto internazionale del Paese e molti passeggeri sono in attesa dei loro voli fin dalle prime ore del mattino. Fonti della DPA affermano che si stanno formando lunghe code nel sito. Tra i passeggeri cresce la frustrazione e il panico per l’impossibilità di prendere le coincidenze a causa dei lunghi ritardi.
“Avrei dovuto volare in Germania via Istanbul nelle prime ore del mattino, ma il volo ha continuato a subire ritardi”, ha dichiarato all’agenzia di stampa DPA un passeggero in attesa all’aeroporto da domenica.
La maggior parte dei voli è esaurita
Le tensioni nella regione e la cancellazione di molti voli hanno modificato i piani di viaggio di molti libanesi che lavorano o studiano all’estero e che di solito trascorrono le vacanze estive visitando i parenti in Libano. Molti temono di rimanere bloccati in Libano a causa di una possibile escalation militare. A causa delle cancellazioni dei voli e dell’elevata richiesta di biglietti, la maggior parte dei voli rimanenti sono quindi esauriti.
L’attuale situazione all’aeroporto di Beirut è causata dall’escalation del conflitto tra gli Hezbollah libanesi, l’Iran e Israele. Ciò è dovuto principalmente agli attacchi in Libano e in Iran, che hanno ucciso il leader di Hamas Ismail Haniyeh e uno dei comandanti di Hezbollah, Fuad Shukr. Sia l’Iran che Hezbollah incolpano Israele per la loro morte e promettono ritorsioni.
I voli per Beirut sono stati temporaneamente sospesi da diverse compagnie aeree, tra cui Lufthansa, Eurowings e Air France. Diversi Paesi hanno inoltre invitato i propri cittadini a lasciare il Libano.