Seduto sulle macerie di un edificio a Gaza City, Mohammed Sami Albanna (28 anni) parla alla telecamera di Natalie, la sua fidanzata. Avevano programmato di sposarsi e di mettere su famiglia. “Condividi il futuro” e “continua a costruire ricordi”. Le pietre su cui si siede erano l’edificio in cui viveva. “La guerra me lo ha portato via. Mi ha portato via tutto. È morto insieme a tutta la sua famiglia in un bombardamento», racconta ora Albanna, in videochiamata, da un campo profughi a Khan Yunis, nel sud della Striscia.
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