Bolsonaro ha lasciato il Paese per evitare l’arresto e aspettare 8/1 – 26/11/2024 – Power
Nel rapporto finale sul complotto del colpo di stato, il Polizia federale ha concluso che l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) e i suoi alleati hanno lasciato il Brasile alla fine del 2022 per evitare l’arresto e attendere l’esito dei colpi di stato del giorno stesso 8 gennaio 2023.
Secondo il PF, Bolsonaro era a conoscenza degli eventi dell’8 gennaio e manteneva i contatti con i finanziatori dei campi davanti alle baracche.
“Nonostante non sia stato utilizzato nel 2021, il piano di fuga è stato adattato e utilizzato alla fine del 2022, quando l’organizzazione criminale non è riuscita a portare a termine il colpo di stato. Come verrà descritto nei prossimi argomenti, Jair Bolsonaro, dopo non essere riuscito a ottenuto l’appoggio delle Forze Armate per consumare la rottura istituzionale, ha lasciato il Paese per evitare un possibile arresto e attendere l’esito degli atti golpisti dell’8 gennaio 2023 (“partito di Selma’)”, si legge in un estratto del rapporto finale del PF.
Per sostenere l’affermazione secondo cui Bolsonaro era a conoscenza dell’8 gennaio, gli investigatori del PF utilizzano uno scambio di messaggi tra l’allora aiutante di campo, il tenente colonnello Mauro Cid, e il commilitone Sérgio Cavaliere, entrambi incriminati.
Secondo il rapporto del PF, in un dialogo tenutosi il 4 gennaio 2023, Cavaliere chiede al Cid se sta per succedere qualcosa. In risposta, l’allora aiutante di campo di Bolsonaro inoltra due messaggi che erano stati cancellati e aggiunge che si tratta di qualcosa di “buono”.
In data 04/01/2023 Cavaliere chiede se “c’è ancora qualcosa da fare?”, riferendosi forse ad una rottura istituzionale. Mauro Cid invia due risposte, che sono state cancellate. Visto il contenuto dei messaggi cancellati, Cavaliere chiede: “Cosa bella o cosa brutta?” e poi dice: “Bene”. Mauro Cid, alla domanda del Cavaliere, dice: “Dipende da chi. Per il Brasile è una cosa positiva”, si legge nel rapporto del PF sul dialogo.
Il PF afferma inoltre che gruppi vicini a Bolsonaro hanno mantenuto frequenti contatti con i finanziatori dei campi davanti alle baracche culminati negli eventi dell’8 gennaio.