La Polizia Federale (PF) ha concluso che l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) si è recato negli Stati Uniti nel dicembre 2022 per evitare un possibile arresto. La conclusione è contenuta nel rapporto finale dell’inchiesta sul presunto tentativo di colpo di stato, pubblicato martedì (26) dal Tribunale federale (STF).
Gli investigatori hanno trovato un piano di fuga nel computer del tenente colonnello Mauro Cid, allora aiutante di campo dell’ex presidente.
Il documento, in formato PowerPoint, è stato creato il 22 marzo 2021, tuttavia, secondo il PF, è stato utilizzato dopo che Bolsonaro ha perso le elezioni presidenziali. “Nonostante non sia stato utilizzato nel 2021, il piano di fuga è stato adattato e utilizzato alla fine del 2022, quando l’organizzazione criminale non è riuscita a portare a termine il colpo di stato”, si legge in un estratto del rapporto diffuso martedì (26).
Il PF ha precisato che l’ex presidente ha deciso di lasciare il Paese dopo non aver ottenuto il sostegno dell’Alto Comando dell’Esercito, per “consumare la rottura istituzionale”. Inoltre si aspettava anche l’“esito” degli atti l’8 gennaio 2023.
“Come verrà descritto nei prossimi argomenti, Jair Bolsonaro, dopo non aver ottenuto il sostegno delle Forze Armate per consumare la rottura istituzionale, ha lasciato il Paese, per evitare un possibile arresto e attendere l’esito degli atti di colpo di stato dell’8 gennaio 2023. (‘Partito Selma’)”, ha affermato il PF.
L’inchiesta ha evidenziato che il piano è stato preparato nel contesto dell’escalation di attacchi di Bolsonaro contro la Corte Suprema Federale (STF) e la sicurezza delle macchine per il voto elettronico. Le critiche dell’ex presidente sono culminate nei discorsi pronunciati il 7 settembre 2021 a Brasilia e San Paolo.
Nel rapporto il PF ha citato le frasi dette da Bolsonaro durante i due eventi. A San Paolo, ad esempio, l’allora presidente della Repubblica definì il ministro Alexandre de Moraes un “mascalzone”. “Non vogliamo una rottura, non vogliamo combattere con nessuna potenza, ma non possiamo ammettere che una persona metta a rischio la nostra libertà”, disse allora Bolsonaro.
Il piano di fuga di Bolsonaro prevedeva l’uso di armi, tecniche e strutture militari
Il piano verrebbe messo in pratica se “l’attacco” di Bolsonaro alla magistratura e
il regime democratico “ha subito qualsiasi battuta d’arresto che potesse mettere a rischio la sua libertà”, secondo il rapporto.
Le azioni sono state organizzate sulla base delle tecniche delle forze speciali dell’Esercito e hanno previsto l’utilizzo di un dispositivo denominato RAFE/LAFE, acronimi di “Escape and Evasion Assistance Network” e “Escape and Evasion Assistance Line”.
Nella pianificazione sono stati definiti tre ipotetici scenari contrari all’ex presidente: “STF interferisce nell’esecutivo”; “STF revoca il biglietto per 22”; e “STF (TSE) esclude dal voto cartaceo il PEC approvato dal Congresso”. Considerati questi scenari, il piano descrive tre misure principali da adottare per proteggere Bolsonaro:
1° – “Tutela delle PR a Planalto e Alvorada – senza il sostegno del GSI”: Il personale militare del GSI sarebbe stato cooptato per assistere all’“esfiltrazione” dell’allora presidente e avrebbe occupato i palazzi Planalto e Alvorada. Questa fase dell’operazione prevedeva anche la “disponibilità di armi e munizioni di pronto utilizzo, che si trovassero in una cassaforte”.
Un estratto specifico del documento citava: “Armi e munizioni ECD (fornirle in sicurezza e lasciarle ‘a portata di mano’)”. Secondo il PF, “il termine ‘ECD’ significa ‘in condizione’, espressione usata per designare che un manufatto è in condizioni di essere utilizzato immediatamente, non appena necessario”.
2° – “Condizioni per occupare Etta Estrg come deterrente per manifestare sostegno al Pr”: Il termine “Etta Estrg” sarebbe l’abbreviazione di “struttura strategica”, che consiste in strutture, servizi e sistemi che, se interrotti o distrutti, causerebbero un grave impatto sociale o di sicurezza per lo Stato e la società.
Per il PF, uno degli obiettivi era “l’occupazione di strutture strategiche da parte di personale militare che aveva aderito al tentativo di colpo di stato”, per dimostrare sostegno a Bolsonaro e quindi “inibire qualsiasi azione statale decretata dalla magistratura”.
3° – “ECD esfiltra Pr fuori dal paese”: Dopo aver garantito l’incolumità dell’ex presidente, i “militari golpisti creerebbero una rete di aiuti per accogliere l’ex presidente e portarlo fuori dal territorio nazionale”.