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Bolsonaro critica la “piccola storia” sulla fuga nella decisione di Moraes



L’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) ha criticato ancora una volta il ministro della Corte Suprema Federale (STF), Alexandre de Moraes, per avergli vietato di recarsi negli Stati Uniti per partecipare all’inaugurazione del presidente eletto, Donald Trump, il 20.

Il passaporto dell’ex agente è stato sequestrato per ordine di Moraes nel febbraio 2024, nell’ambito dell’operazione Tempo della verità. “Avevo concordato diversi orari… E la gente mi chiederà ‘perché non sei lì?'”, ha detto Bolsonaro in un’intervista alla rivista Aspetto questo venerdì (17).

Questo pomeriggio Moraes ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Bolsonaro per tentare di recuperare il documento. Il ministro aveva già respinto, giovedì (16), la richiesta di restituzione del passaporto, adducendo il rischio di fuga. Dopo le decisioni, l’ex presidente ha annunciato che sua moglie, Michelle Bolsonaro (PL), lo rappresenterà all’evento.

“Domani mattina andrò all’aeroporto di Brasilia, accompagnando mia moglie Michelle, triste perché andrà da sola negli Stati Uniti. Lei farà la sua parte lì e le verrà chiesto “dov’è Bolsonaro”? Non c’è nessuna condanna contro di me”, ha detto l’ex presidente Aspetto.

Bolsonaro ha sottolineato di avere “il diritto di andare e venire” e ha classificato l’ordinanza del tribunale come “persecuzione”. Ha sottolineato che la STF “ha già autorizzato le persone condannate in passato a lasciare il Brasile”.

«E una storiella su una possibile fuga? Ero in Argentina, ho lasciato il Brasile», ha dichiarato, riferendosi al suo viaggio per partecipare all’insediamento del presidente Javier Milei, nel dicembre 2023, quando era già indagato.

Nel novembre dello scorso anno, la polizia federale ha incriminato Bolsonaro e altre 39 persone per aver partecipato al presunto tentativo di colpo di stato volto a impedire l’insediamento del presidente Lula (PT). L’ex presidente nega le accuse.

“Privarmi del passaporto, quando in passato permettevano a Lula di lasciare il Brasile e una delle giustificazioni [para autorizar] era che finché non avessero esaurito tutte le risorse, non poteva essere privato del suo diritto di andare e venire”, ha sottolineato Bolsonaro.



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