L’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) ha chiesto al ministro della Corte Suprema Federale (STF) Alexandre de Moraes l’autorizzazione a recarsi all’inaugurazione del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, prevista per il 20 febbraio 2024 durante l’operazione Tempo della verità.
La difesa ha sottolineato che Bolsonaro “è stato onorato” degli inviti all’insediamento del repubblicano e anche al “The Hispanic Inaugural Committee”, il ballo ufficiale di inaugurazione ispanico, che avrà luogo il 18.
Nella petizione si chiede il rilascio del passaporto e l’autorizzazione per Bolsonaro a lasciare il Paese tra il 17 e il 22 gennaio. Il documento è stato trasmesso all’STF questo giovedì (9).
Gli avvocati sostengono che gli inviti “evidenziano l’importanza del dialogo tra i leader globali e sono di singolare importanza nel contesto delle relazioni bilaterali Brasile-Stati Uniti”.
La difesa, inoltre, sostiene che l’autorizzazione “non comporterà alcun rischio o danno per le indagini in corso”, perché l’ex presidente “non ha mai ostacolato il procedimento, avendo presenziato alle chiamate e rispettando fedelmente le misure cautelari impostegli”.
La Polizia Federale ha incriminato Bolsonaro e altre 39 persone per aver partecipato al presunto tentativo di colpo di stato volto a impedire l’insediamento del presidente Lula (PT). Secondo le indagini, il complotto del colpo di stato prevedeva anche un presunto piano per uccidere Lula, il vicepresidente Geraldo Alckmin (PSB) e Moraes.
Gli avvocati hanno ribadito che l’ex rappresentante si impegna a “seguire rigorosamente tutte le restrizioni già imposte”, nonché le eventuali condizioni che il ministro potrà stabilire, se autorizza il viaggio, come “la comunicazione dettagliata della sua agenda e l’invio della prova del ritorno a e dal territorio nazionale entro un termine prefissato”.
“I suddetti inviti rappresentano non solo una deferenza personale nei confronti del Ricorrente [Bolsonaro]ma anche il riconoscimento della rilevanza delle sue azioni a livello internazionale, soprattutto nel rafforzamento dei rapporti diplomatici e nella difesa dei valori democratici e repubblicani che uniscono le due nazioni”, si legge nel documento.
Bolsonaro ha celebrato l’invito di Trump
Questo mercoledì (8), l’ex presidente Jair Bolsonaro ha confermato sui social media di essere stato invitato a Trump. “Molto onorato di ricevere un invito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump al suo insediamento e dal suo vicepresidente il 20 gennaio”, ha detto.
Il rappresentante Eduardo Bolsonaro (PL) ha criticato Moraes e ha difeso il rilascio del passaporto di suo padre. “Che Dio illumini le menti delle autorità brasiliane e non le nostre… non possiamo più parlare di democrazia, ma di questo sistema disgustoso di una persona che pretende di essere vittima, giudice e accusatore, [esse sistema] impedire al presidente Jair Bolsonaro perfino di poter fare politica”, ha affermato.
Di fronte all’impasse, l’ex first lady Michelle Bolsonaro (PL) si prepara a rappresentare Bolsonaro alla cerimonia, come mostrato da Gazzetta del Popolo. All’evento è prevista la partecipazione anche di una delegazione di almeno 37 parlamentari brasiliani.