L’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) ammesso intervista all’UOL la possibilità di chiedere rifugio in un’ambasciata in Brasile, se il carcere viene ordinato dopo una possibile condanna per il complotto del colpo di stato del 2022.
“Ambasciata, da quello che vedo nella storia del mondo, chiunque si trovi perseguitato può andarci”, ha detto. “Se avessi dovuto qualcosa, sarei stato negli Stati Uniti, non sarei tornato.”
Nella stessa intervista afferma di aver parlato di “articoli della Costituzione” con i comandanti delle Forze Armate per “ridiscutare il processo elettorale” dopo le elezioni del 2022 in cui fu sconfitto da Lula (P.T), ma dice che l’idea è stata presto “abbandonata”.
Bolsonaro nega anche di essere stato a conoscenza del piano che, secondo Polizia federaleaveva lo scopo di arrestare o uccidere Lula, il suo vice, Geraldo Alckmine il ministro Alessandro di MoraesFare STF e poi presidente della EST (Tribunale elettorale superiore).
L’ex presidente ha guidato il complotto del colpo di stato alla fine del 2022, e la rottura democratica non è stata raggiunta a causa di “circostanze indipendenti dalla sua volontà”, ha affermato il PF nel rapporto finale dell’inchiesta sul tentato colpo di stato.
Dichiarato ineleggibile dal TSE fino al 2030 per attacchi e menzogne sul sistema elettorale, Bolsonaro ha visto il suo ruolo precisato dal PF nelle conclusioni dell’inchiesta consegnate alla STF e rese pubbliche da Moraes.
Secondo il PF, “le prove ottenute nel corso delle indagini dimostrano inequivocabilmente” che Bolsonaro “ha pianificato, agito e avuto un controllo diretto ed effettivo sugli atti esecutivi compiuti dall’organizzazione criminale che mirava a realizzare un colpo di stato e l’abolizione dello Stato di diritto democratico”.
Secondo la corporazione gli imputati sono 37 commesso tre delitti: tentativo di abolizione violenta dello Stato di diritto democratico, tentativo di colpo di stato e organizzazione criminale, le cui pene ammontano a un totale di 12-28 anni di reclusione, prescindendo dalle circostanze aggravanti.