Nelle alture del Golan occupate da Israele, nel fine settimana hanno perso la vita 12 adolescenti e bambini.
La compagnia aerea Lufthansa ha sospeso i servizi aerei verso la capitale libanese Beirut da lunedì fino a martedì 30 luglio compreso, a causa dell’attuale situazione in Medio Oriente, ha dichiarato Lufthansa in un comunicato. Lo riferisce TASR, secondo quanto riportato da Reuters.
Voli cancellati
I voli dei vettori – Swiss International Air Lines, Eurowings e Lufthansa – sono stati cancellati come misura precauzionale in seguito all’attacco israeliano di sabato che ha ucciso 12 persone, tra cui bambini, nelle alture occupate del Golan, secondo un comunicato. L’attacco missilistico ha aumentato i timori di un possibile scoppio di un conflitto militare su larga scala tra il movimento militante libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, e Israele.
Anche la Middle East Airlines (MEA) libanese ha dichiarato lunedì che alcuni voli all’aeroporto di Beirut della capitale sono stati cancellati o rinviati a causa dell’escalation di tensioni tra Israele e Hezbollah.
Il gabinetto di sicurezza israeliano domenica ha dato istruzioni al governo di rispondere all’attacco di sabato che ha ucciso 12 adolescenti e bambini nelle alture del Golan occupate da Israele.
L’unico aeroporto del Libano
Hezbollah ha rifiutato di rivendicare la responsabilità di questo attacco, il più sanguinoso in Israele o nelle aree confinate con Israele dall’incursione dei militanti palestinesi del 7 ottobre 2023.
Anche la Turkish Airlines, così come la compagnia aerea greca Aegean Airlines e la Ethiopian Airlines, hanno cancellato i voli in arrivo a Beirut previsti per lunedì.
L’aeroporto internazionale Rafik Hariri di Beirut è l’unico aeroporto del Libano, come riporta Reuters. È stato preso di mira anche durante la guerra civile del Paese e nelle precedenti schermaglie con Israele, compreso l’ultimo conflitto militare tra Israele e Hezbollah nel 2006.
Le schermaglie transfrontaliere tra il movimento militante libanese e Israele si sono intensificate dopo lo scoppio della guerra di Gaza, innescata proprio dall’incursione degli estremisti palestinesi in Israele il 7 ottobre 2023.