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Bayrou avverte che i piani di “dominio” di Trump minacciano la Francia e l’Europa | Internazionale



Il primo ministro francese François Bayrou ha messo in guardia questo lunedì dai piani “incredibilmente dominanti” del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha accusato di voler monopolizzare “tutta la ricerca e tutti gli investimenti nel mondo”. che minaccia la Francia e l’Europa. “Se non facciamo nulla, il nostro destino sarà quello di essere dominati, schiacciati, emarginati”, ha dichiarato il capo del governo francese in una dichiarazione in occasione del nuovo anno ai funzionari municipali di Pau, città di cui resta sindaco .

Il nuovo primo ministro, che non ha quasi alcun potere internazionale, poiché è riservato al presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha messo in guardia dalla situazione in cui si trova l’Europa nel suo discorso di politica generale pronunciato la settimana scorsa. Ma questa volta Bayrou è andato un po’ oltre e ha assicurato che Trump, che entrerà in carica questo lunedì, “ha definito una politica incredibilmente dominante, attraverso il dollaro, di una politica industriale che cerca di catturare tutta la ricerca e gli investimenti nel mondo”. L’opposizione a questi piani “dipende da noi, dai francesi e dagli europei, perché ovviamente senza l’Europa è impossibile farlo”, ha aggiunto.

Bayrou ha fatto appello a una reazione che, nel caso della Francia, implica “la raccolta di tutte le sensibilità compatibili” senza “sottomissione o allineamento”, ma che “accettano di lavorare insieme”. In una minoranza parlamentare nel suo Paese, che lo costringe a cercare sostegno per poter portare avanti i bilanci per il 2025, il politico centrista ha assicurato che il ritorno al potere di Trump porta i francesi a “rendersi conto che l’unione è vitale”.

Le dichiarazioni di Bayrou contrastano con il tono cauto mantenuto finora da Macron, consapevole che nei prossimi mesi si deciderà il destino di diversi conflitti militari ed economici in cui lui e la Francia rischiano parte della loro reputazione di mediatori o attori principali. I rapporti del capo dello Stato con Trump sono sempre stati un po’ tesi durante il suo precedente mandato, ma hanno instaurato un rapporto personale che Macron ha riattivato non appena il suo omologo americano è stato rieletto. Si è subito congratulato con lui e ha invitato la riapertura della cattedrale di Notre-Dame a Parigi all’inizio di dicembre 2024, alla quale Trump ha partecipato.

Trump ha scelto la Francia per il suo primo viaggio internazionale, ancor prima di entrare in carica. In quella visita ha avuto anche un incontro con Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino. Un faccia a faccia diplomatico organizzato da Macron sulla questione vitale per l’Europa della risoluzione della guerra in Ucraina. All’insediamento di Trump hanno però partecipato solo l’ambasciatore francese a Washington e rappresentanti dell’estrema destra francese come Éric Zemmour e Marion Maréchal. Sebbene non sia stato inviato alcun invito alla leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, o al suo presidente, Jordan Bardella, il partito sarà rappresentato da tre dei suoi membri: il sindaco di Perpignan ed ex collega del leader, Louis Aliot; il sindaco di Beaucaire, Julien Sanchez; e il deputato dell’Oise, Alexandre Sabatout.



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