Il ministro Luís Roberto Barroso, che presiede la Corte Suprema Federale (STF), ha affermato di essere “molto invidioso” del sistema giudiziario italiano in cui i membri della Corte Costituzionale si incontrano solo una volta ogni due settimane.
La confessione è stata fatta durante l’ultima sessione dell’anno alla STF, nel pomeriggio di questo giovedì (19), nella quale ha presentato un quadro dell’operato della Corte.
“Nessun tribunale al mondo tiene 74 sessioni in presenza. Abbiamo avuto un evento a Roma… La Corte Costituzionale italiana si riunisce una volta ogni due settimane. E’ ogni due settimane. Ho molta invidia e, a volte, una certa voglia di copiare”, ha scherzato Barroso.
Tuttavia, ha affermato che questo modello non potrà essere replicato nel paese a causa dell’elevato volume di casi e richieste che arrivano alla Corte. Barroso ha sottolineato di essere riuscito a ridurre quest’anno la raccolta dei casi presso la STF del 15% rispetto al 2023.
Attualmente ci sono 20.300 cause in corso, il mentore compie 30 anni secondo la Corte. Nel corso del 2024 sono state emesse oltre 114mila decisioni, di cui 92,8mila monocratiche e 21,4mila collegiali.
Sempre nel bilancio dell’anno, Barroso ha sottolineato l’analisi dei temi di maggiore ripercussione, come la separazione non obbligatoria dei beni nei matrimoni tra persone di età superiore ai 70 anni, la definizione di criteri per il possesso di marijuana, la responsabilità dello Stato nei rapporti di polizia operazioni e l’imposizione di un aggiustamento minimo da parte dell’IPCA per i depositi FGTS.
E, anche, processi legati agli incendi nel Nord del Paese, in cui la STF “ha stabilito che l’Unione presenti, entro novanta giorni, un piano per prevenire e combattere gli incendi in Amazzonia e Pantanal, con monitoraggio, obiettivi e statistiche” .
Ha inoltre sottolineato i progressi nella degiudizializzazione, con l’estinzione di 7 milioni di pignoramenti fiscali e la riduzione del 14% del tasso di congestione dei pignoramenti attivi.
Il Decano della Corte, Ministro Gilmar Mendes, ha elogiato l’impegno della direzione nel promuovere soluzioni consensuali sulle questioni indigene, come l’accordo sulla Terra Indigena Ñande Ru Marangatu e le udienze di conciliazione sul Quadro Temporale.
Mendes ha anche sottolineato le decisioni relative ai diritti delle minoranze, come garantire il congedo di maternità per le madri non incinte nelle unioni dello stesso sesso.