Barroso afferma che la menzogna è uno “strumento politico naturalizzato” in un messaggio alla manifestazione dell’8 gennaio
“In Brasile e nel mondo si diffonde la falsa narrativa secondo cui affrontare l’estremismo e il colpo di stato, nell’ambito dello Stato di diritto, costituirebbe autoritarismo”, ha affermato il ministro in un messaggio letto da Edson Fachin
Nel corso di un evento che ha segnato due anni dagli attacchi golpisti dell’8 gennaio 2023, il presidente del Tribunale federale (STF), Luis Roberto Barrosoha criticato aspramente la cosiddetta “falsa narrativa” che suggerisce che combattere l’estremismo sarebbe una forma di autoritarismo. Barroso ha sottolineato che questa retorica serve da travestimento per coloro che ancora cercano di promuovere azioni antidemocratiche, sottolineando l’importanza di resistere a questa disinformazione. “In Brasile e nel mondo si sta diffondendo la falsa narrativa secondo cui affrontare l’estremismo e il golpe, nell’ambito dello Stato di diritto, costituirebbe autoritarismo”, ha affermato Barroso in un messaggio letto da Edson Fachinvice-presidente do Supremo.
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Barroso è ancora all’estero e non ha partecipato all’evento. “È il travestimento di chi non si è arreso in avventure antidemocratiche, violando le regole del gioco e sopprimendo i diritti umani”, prosegue il messaggio. “Le bugie continuano ad essere usate come strumento politico naturalizzato. Non ci saranno momenti facili. Ma dobbiamo continuare a resistere”. Le decisioni della STF sui fatti dell’8 gennaio hanno suscitato polemiche, soprattutto tra i parlamentari dell’opposizione e alcuni avvocati.
La corte è stata anche oggetto di critiche Marco Zuckerbergamministratore delegato di Meta, che ha parlato degli ordini di rimozione di contenuti emessi da tribunali che considerava “segreti” in America Latina, sollevando dubbi sulla trasparenza di queste azioni. È intervenuto anche il vicepresidente della FST, Edson Fachin.
“Non è un diritto garantito dalla Costituzione quello di minare le condizioni di esistenza della democrazia stessa. La violenza esula da questo patto e deve essere sanzionata in conformità con la nostra legittima Costituzione. Il tracciamento di una tale linea di demarcazione non può essere determinato dalla politica del caso, ma dalle leggi e, soprattutto, dalla Costituzione”, ha affermato.
Questo mercoledì (8), il presidente Lula ha partecipato ad una cerimonia in cui ha ricevuto opere restaurate dopo gli attentati, tra cui un orologio storico portato in Brasile da Dom João VI nel 1808 e che è stato restaurato in Svizzera. All’evento hanno partecipato altri ministri della Corte Suprema, tra cui Alessandro di Moraes, Cristiano Zanin, CarmenLucia e Gilmar Mendes.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Fernando Dias