Australian Open 2025: Sinner trema, Swiatek attraversa Melbourne | Tennis | Sport
“Continua a fare cose da Iga”, descrive l’organizzazione degli Australian Open. Cioè la polacca continua a distribuire roscos a Melbourne, imponendo la sua legge del 6-0: una alla Sramkova, un’altra alla Raducanu e la seconda a Eva Lys, che celebra la partita vinta nel secondo set come una vittoria assoluta, tenendo conto delle sue origini – replicata fase precedente – e come Varsavia sta trascorrendo questi giorni. Una girandola che, per il momento, non smette di girare e travolgere: 6-0 e 6-1. La dinamica è travolgente: 11 i giochi subiti nelle prime quattro partite del torneo; quattro, quattro!, negli ultimi tre. E spiega che sta facendo solo quello che deve fare, con quella freddezza che gli è propria: “Ho ancora… 23 anni, sono 23? Quindi c’è ancora molto da migliorare”.
Swiatek non si ferma e non si sofferma su quanto ottenuto finora, come se tutto altro che la vittoria finale di sabato prossimo fosse superfluo. Vincere o vincere, trionfare o riuscire a riconquistare il trono perduto. Così stringe saldamente il volante e preme con decisione l’acceleratore, già classificata per i quarti – la sua avversaria sarà Emma Navarro – e desiderosa di lasciarsi alle spalle le nubi scure degli ultimi tempi, perché ce ne sono state tante. Al calo di livello e alla perdita di leadership del circuito si aggiunge la macchia: trimetazidina nel suo corpo; dormire e combattere disritmiaha sostenuto. E dopo la dubbia gestione della punizione – un mese, perché non c’era alcuna intenzione, secondo l’International Tennis Integrity Association (ITIA) – si rallegra della notizia.
A differenza del caso del peccatoreil tuo non verrà impugnato dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA) e, quindi, puoi stare tranquillo. “Gli esperti della WADA hanno confermato che lo scenario di contaminazione da melatonina presentato dal tennista e accettato dall’ITIA è ammissibile e non vi sono basi scientifiche per portare il caso davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS)”, è stato riferito. Questo lunedì, il che significa che Swiatek potrà concentrarsi esclusivamente sul gioco, cosa che non gli riesce affatto male. A colpi fisici e di martello, rosicchiando le rivali come se fossero spighe di grano, avanza e rafforza il messaggio che lei è lì come una roccia, sassosa, pronta a infrangere il tetto delle semifinali raggiunto nel 2022.
Rybakina, settima favorita, cade e Madison Keys, Elina Svitolina, Navarro e lei avanzano, sicuramente rilasciate. Non lo è il numero uno dell’ATP, Jannik Sinner, l’italiano in attesa della sentenza che stabilirà ad aprile se il clostebol (steroide anabolizzante) rinvenuto in due controlli antidoping effettuati a marzo a Indian Wells sia arrivato volontariamente o meno nel suo corpo. Lui intanto, campione della scorsa edizione e dominatore dal pugno di ferro da giugno, continua a vincere e subire colpi verso la puntata finale. Ma se gli altri giorni si era risolto senza grossi intoppi, al di là del set assegnato nel secondo turno a Schoolkate, questa volta trema. La sua mano destra vibra durante l’intervallo, in modo incontrollabile, frutto dell’usura e dello stress accumulati contro Holger Rune: 6-3, 3-6, 6-3 e 6-2 per lui.
Jannik Sinner trema fisicamente durante la partita contro il Rune agli Australian Open
Ha detto alla sua squadra che non era in grado di “spostarsi alla sua sinistra”
Visibilmente in difficoltà e non è stato lo stesso negli ultimi due set
Probabilmente adrenalina combinata con il non sentirsi al 100%
pic.twitter.com/0RPDSxTI2T— La Lettera del Tennis (@TheTennisLetter) 20 gennaio 2025
“Non mi sono sentito molto bene, ma non voglio approfondire la questione”, dice in sala conferenze, sapendo che nel prossimo turno incontrerà l’entusiasmo del pubblico locale, Alex de Miñaur, superiore a Alex Michelsen e con rosco (6-0, 7-6(5) e 6-3), come Swiatek. “Si è visto che mi è costato fisicamente. Ho giocato contro un grande rivale, e allo stesso tempo ho gareggiato con me stesso. Sono condizioni molto dure, soffriamo tutti. E alla gamba sinistra non succede nulla, di solito cammino appoggiandomi ad essa; “È stata semplicemente una questione di salute”, spiega in una giornata dai 33 gradi frizzanti e ingannevoli, dal cielo nebbioso ma dal sole speziato che arrossa soprattutto la pelle bianca, tirolese come la sua, ma non quella scura di Lorenzo Sonego. -pelle e la piaga dei giovani di oggi; prima João Fonseca, ora Learner Tien (6-3, 6-2, 3-6 e 6-1).
Melbourne piange lo sfortunato addio di Gael Monfils, un veterano di 38 anni che naviga nel mondo claustrofobico del tennis e che proietta un discorso molto diverso: prima la vita, poi il tennis. Dopo diversi giorni di colpi, il suo corpo non ce la fa e anche se è riuscito a strappare un set al bomber Ben Shelton, non riesce a finire. La storia dice che lui e il tedesco Tommy Haas sono i giocatori più fragili, o meno resistenti, come preferite; Tra ritiri e dimissioni, i due hanno contabilizzato 33 assenze.