La Guardia Civil ha arrestato un uomo per aver aggredito sessualmente diversi minorenni nella regione Horta Sud di Valencia. Il detenuto era già oggetto di due denunce a seguito di un’altra violenza sessuale commessa su una minorenne diversi anni fa in una località della Ribera Alta di Valencia. L’arrestato ha approfittato del fatto che le vittime dormivano con la figlia minorenne a casa loro per compiere atti sessuali e registrare immagini utilizzando telecamere installate nella camera da letto. Il detenuto, che si trova in carcere, è un uomo di 32 anni accusato di due reati di violenza sessuale su minori di 16 anni, possesso e produzione di materiale pedopornografico e usurpazione dello stato civile.
Le indagini sono iniziate a seguito della denuncia presentata da un minore di nove anni, accompagnato da un familiare. La vittima ha dichiarato di essere stata invitata da un’amica della sua stessa età a pernottare in un’abitazione situata in una città valenciana. Di notte, quando andava a letto, è rimasta sorpresa dalla presenza di una telecamera inquadrata sul letto matrimoniale dove avrebbe trascorso la notte con il suo amico, padre di questa ragazza e suo attuale compagno. Al mattino presto, si è svegliata con la sensazione che il padre della sua amica le accarezzava le natiche, oltre ad altri atti di natura sessuale, nei quali non si è fermata finché il suo partner non si è svegliato.
La mattina dopo cominciò a ricevere proposte e insinuazioni sessuali dal padre dell’amica e, nel pomeriggio, mentre andava in bagno dopo essere andata in piscina, notò che su uno scaffale era sistemato un cellulare con la telecamera puntata su di lei specchio Quando lasciò il bagno, continuò a essere molestata sessualmente dal padre della sua amica, cosa che la indusse infine a chiamare il suo parente affinché andasse a prenderla, raccontandogli cosa era successo e poi sporgendo la corrispondente denuncia.
Una volta identificato il presunto autore di questi fatti, si è constatato che si trattava di una persona ricercata, poiché esistevano due denunce giudiziarie per il suo arresto, una delle quali a seguito di un’altra violenza sessuale presumibilmente commessa due anni fa in una città della La Ribera, Alta de Valencia e dove la vittima era un altro minorenne.
Considerata l’elevata probabilità che tale individuo avesse registrato la minore, è stata effettuata l’entrata e la perquisizione della sua abitazione, allo scopo di ottenere tali registrazioni e procedere al suo arresto. Nel corso della perquisizione effettuata sono stati sequestrati diversi dispositivi di memoria dove sono stati preliminarmente osservati una moltitudine di file di immagini e video di pedofilia e altri contenuti violenti. È stata accertata anche l’esistenza di una telecamera installata davanti al letto e controllata a distanza dall’autore del reato.
La persona ricercata, che non si trovava in casa al momento dell’ingresso, è stata localizzata e detenuta quel giorno, dopo un’intensa perquisizione, in una località di Castellón. Tra i suoi effetti personali portava un documento di riconoscimento intestato a una terza persona per evitare l’identificazione e l’arresto.
Al momento dell’arresto sono stati sequestrati diversi terminali telefonici dove sono stati rinvenuti una moltitudine di immagini e video di contenuto pedofilo simili a quelli rinvenuti nella sua abitazione. Sono state inoltre rinvenute registrazioni che comprendevano sia i toccamenti riferiti dalla minore avvenuti durante la notte, sia registrazioni della minore nei bagni dell’abitazione, nonché diverse registrazioni del suo corpo, effettuate di nascosto in quei giorni, per le quali Il detenuto aveva diverse applicazioni di “registrazione spia” installate su questi telefoni per evitare di essere scoperto.
Inoltre, attraverso l’analisi dei suoi telefoni, è stato osservato che questo individuo ha partecipato a chat di applicazioni Internet in cui i suoi utenti condividevano tutti i tipi di file pedofili e grandi violenze sessuali, gli agenti hanno scoperto più di 11.000 file digitali di contenuto pedofilo che gli indagati avevano archiviato sui loro dispositivi elettronici.
Tra i file di immagini analizzati sono state rinvenute alcune registrazioni effettuate di nascosto di un’altra minorenne coetanea della denunciante, sia mentre utilizzava il bagno, sia altre registrazioni in cui l’autrice si concentrava sulle sue zone intime senza che lei se ne rendesse conto.
Una seconda vittima
Considerati gli indizi secondo cui il detenuto aveva ripetuto tali comportamenti con un altro minore e considerata l’elevata probabilità che tali comportamenti criminosi non fossero consistiti o fossero consistiti soltanto in registrazioni furtive, è stata quindi avviata una seconda indagine telematica al fine di identificare la vittima.
Alla fine si è scoperto che si trattava di una bambina di nove anni residente anche lei in una località di Horta Sud, a Valencia. È stato dimostrato che questo minore aveva condiviso del tempo in un’abitazione con il presunto aggressore ed è emerso che, oltre ad aver effettuato tali registrazioni sulla minore in modo furtivo, l’aveva sottoposta a proposte toccanti e sessuali in diverse occasioni, quando il detenuto rimase solo con lei.
Dopo le indagini, il detenuto di 32 anni è stato mandato in prigione, accusato di due reati di violenza sessuale su minori di età inferiore a 16 anni, possesso e produzione di materiale pedopornografico e usurpazione dello stato civile. Il procedimento è stato consegnato al Tribunale di primo grado e istruzione numero 4 di Catarroja (Valencia).
Il telefono 016 assiste le vittime di violenza sessista, le loro famiglie e chi le circonda 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, in 53 lingue diverse. Il numero non viene registrato sulla bolletta telefonica, ma la chiamata deve essere cancellata dal dispositivo. Puoi anche contattare via email 016-online@igualdad.gob.es e tramite WhatsApp al numero 600 000 016. I minorenni possono contattare il numero telefonico della Fondazione ANAR 900 20 20 10. Se si tratta di una situazione di emergenza è possibile chiamare il 112 oppure i numeri telefonici della Polizia Nazionale (091) e della Guardia Civile (062) . E se non puoi chiamare puoi utilizzare l’applicazione ALERTCOPS, da cui viene inviato un segnale di allerta alla Polizia con geolocalizzazione.