La Procura provinciale di Valencia ha archiviato l’indagine aperta nel luglio dello scorso anno contro l’ex ministro della Giustizia e dell’Interno del governo valenciano Elisa Núñez – militante di Vox quando ricoprì il suo incarico ma poi si dimise – per un presunto crimine d’odio.
Il Pubblico Ministero ha indagato su di lei a seguito di una denuncia del PSPV-PSOE dopo che Núñez aveva dichiarato che diverse persone di origine marocchina erano state arrestate per il loro presunto coinvolgimento nella morte violenta di un uomo a Gata de Gorgos (Alicante) e aveva aggiunto: Vox “accusa il non possono mettere in pericolo il nostro popolo con la loro cecità ideologica”.
Il procedimento di indagine penale è stato aperto per un presunto reato commesso nell’esercizio dei diritti fondamentali e delle libertà pubbliche, vale a dire un crimine d’odio, anche se alla fine non è stata osservata alcuna prova che consentisse di proseguire il caso.
Più tardi, in una seduta di controllo alle Cortes valenciane, Núñez dichiarò che gli avevano messo in bocca “parole che avrebbero voluto sentirmi dire e che non ho detto; “Non ho mai collegato un reato alla nazionalità di un presunto aggressore”, pur difendendo di aver “introdotto” un dibattito sulle “politiche pubbliche”.
Nella lettera in cui l’ex consigliere comunicò – sempre nel luglio scorso – la sua decisione di lasciare Vox, uno dei motivi addotti a sostegno di quella decisione era che non condivideva la “deriva radicale” che la Giunta Esecutiva nazionale di Vox aveva introdotto. “nelle politiche contro l’immigrazione irregolare e la violenza contro le donne”.