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Analisi: Zelenskyj accetterebbe il cessate il fuoco in cambio di protezione


Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha segnalato un cambiamento significativo nella sua posizione nei confronti del conflitto con la Russia. Secondo un’analisi di Lourival Sant’Anna, specialista in affari internazionali, per il Prima serata della CNNSi dice che Zelenskyj stia valutando la possibilità di accettare un cessate il fuoco e potenzialmente di cedere i territori occupati alla Russia.

Questo cambiamento di posizione è direttamente correlato alla possibilità che Donald Trump ritorni alla Casa Bianca. Sant’Anna spiega che Zelenskyj ha avuto colloqui con Trump, compreso un incontro in Florida prima delle elezioni e una recente telefonata.

Il piano di Trump per il conflitto

Con la nomina del generale Keith Kellogg a inviato di Trump in Ucraina, il piano dell’ex presidente americano per il conflitto diventa più chiaro. La strategia prevede di costringere sia l’Ucraina che la Russia ad accettare un cessate il fuoco, congelando il conflitto nella sua posizione attuale.

Il piano di Trump prevede che se l’Ucraina non accettasse il cessate il fuoco, tutti gli aiuti militari verrebbero ritirati. D’altro canto, se la Russia rifiutasse, l’assistenza militare all’Ucraina aumenterebbe drasticamente. Sant’Anna lo descrive come un tentativo di “scacco matto” ad entrambi i paesi.

Zelenskyj, adattandosi a questa nuova realtà, ha segnalato la sua disponibilità ad accettare la proposta di cessate il fuoco. Questa posizione mira a dimostrare l’allineamento con Trump ed evitare di essere vista come un ostacolo al piano, soprattutto considerando la promessa di un aumento significativo degli aiuti militari se la Russia rifiutasse l’accordo.

Protezione della NATO e prospettive future

L’analista chiarisce che il riferimento alla protezione della NATO per i territori che rimarrebbero sotto il controllo ucraino non significa l’immediata adesione dell’Ucraina all’alleanza. Il piano prevede invece il monitoraggio della linea del conflitto da parte dei paesi membri della NATO, come Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Polonia.

Sant’Anna sottolinea che il piano prevede un periodo di 20 anni durante il quale l’Ucraina non diventerebbe membro della NATO, forse calcolando che, in questo intervallo, Vladimir Putin, attualmente 70enne, non sarebbe più al potere.

Tuttavia, l’analista avverte che cedere di più potrebbe provocare una rivolta interna in Ucraina. Gli ucraini, consapevoli delle difficoltà di vivere sotto il dominio russo, resistono fortemente all’idea di cedere territori, soprattutto considerando le segnalazioni di abusi nelle aree già occupate dalla Russia.

Sant’Anna conclude che, nonostante questo apparente rilassamento nella posizione di Zelenskyj, le prospettive di porre fine al conflitto rimangono incerte. Cita recenti conversazioni con difensori dei diritti umani russi in esilio, i quali sostengono che Putin non avrebbe le condizioni politiche per fare marcia indietro in questo momento, avendo bisogno di creare una narrazione di vittoria per giustificare ogni possibile ritiro.

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