Analisi: la Siria potrebbe avere un regime meno autoritario, ma è ancora troppo presto per prendere una decisione
Il presidente della Commissione delle Nazioni Unite per la Siria, Paulo Sérgio Pinheiro, ha parlato della situazione attuale nel Paese e della leadership emergente, in un’intervista a Prima serata della CNN. Pinheiro ha sottolineato la complessità dello scenario politico siriano, facendo paragoni con altri regimi del Medio Oriente.
Affrontando la questione della democrazia nella regione, l’esperto è stato categorico: “Guarda, democrazia, non esiste democrazia in Medio Oriente. Ci sono regimi più tolleranti e altri più intolleranti”. Questa affermazione contestualizza la sfida che la Siria deve affrontare in un momento politico regionale complesso.
Il profilo di Al Jolani e l’amministrazione di Idlib
Pinheiro ha prestato particolare attenzione al profilo di Al Jolani, attuale leader nella provincia di Idlib. “Il curriculum di Al Jolani è problematico, perché dopo essere stato imprigionato in Iraq per cinque anni, ha fondato il ramo di al-Qaeda in Siria, che era al-Nusra”, ha spiegato. Tuttavia, l’esperto ha notato un cambiamento significativo: “Diversi anni fa l’ha abbandonato”.
Per quanto riguarda l’amministrazione di Idlib, Pinheiro l’ha descritta come un “cestino di gatti, di leader”, il risultato della concentrazione di diversi gruppi mentre il governo siriano riconquistava i territori. Nonostante ciò, l’esperto ha voluto differenziare la situazione delle donne a Idlib da quella sotto il regime talebano in Afghanistan, suggerendo un approccio meno restrittivo.
Prospettive e prudenza
Pinheiro, pur riconoscendo che Al Jolani “ha dialogato con i leader civili”, ha anche sottolineato che ci sono state violazioni dei diritti umani, che sono state debitamente denunciate. Tuttavia, l’esperto mette in guardia contro giudizi affrettati sul futuro della regione: “È un po’ prematuro dire che le cose andranno storte”.
L’analisi di Pinheiro suggerisce una situazione complessa e in evoluzione in Siria, in particolare a Idlib. Sebbene esistano segnali di un approccio più moderato rispetto ai regimi estremisti come quello talebano, l’esperto delle Nazioni Unite sottolinea la necessità di continuare a monitorare da vicino gli sviluppi nella regione, mantenendo un atteggiamento di cautela e costante vigilanza.