Il presidente della Camera dei deputati, Arthur Lira (PP-AL), ha rilasciato una dichiarazione giovedì (26) in risposta alle domande del ministro Flávio Dino, del Tribunale supremo federale (STF), sull’esecuzione di R$4,2 miliardi di emendamenti in commissione parlamentare.
Nel suo intervento Lira ha chiarito che non intende assumersi da solo la responsabilità delle decisioni prese in merito agli emendamenti.
Lui ha precisato che l’intero processo è stato discusso e concordato con vari settori del governo federale, compresi ministeri ed enti specifici.
Coinvolgimento del governo nelle decisioni
Lira ha menzionato esplicitamente la partecipazione del Segretariato per le Relazioni Istituzionali, presieduto dal Ministro Alexandre Padilha, oltre al Sottocapo degli Affari Giuridici (SAG), al Ministero delle Finanze, al Ministero della Pianificazione e alla Procura Generale Federale nelle discussioni sugli emendamenti .
La dichiarazione di Lira è arrivata poco dopo un incontro con il presidente Lula al Palácio do Alvorada, lasciando intendere che la sua insoddisfazione fosse comunicata direttamente al capo dell’esecutivo.
Secondo il commento del politologo Jussara Soares durante il WW questo giovedì (26), il tono fermo delle sue parole indica un tentativo di condividere la “legge” con il governo, in un momento di pressioni da parte della magistratura.
Aspettative per i prossimi giorni
La dichiarazione del presidente della Camera crea aspettative per le reazioni dei ministri citati. Lira ha annunciato che venerdì (27) la Camera invierà una risposta ufficiale alla STF, illustrando nel dettaglio le procedure adottate rispetto agli emendamenti della commissione.
La posizione di Lira contrasta con il precedente discorso del ministro Alexandre Padilha, il quale aveva indicato che il governo avrebbe rispettato la decisione del ministro Flávio Dino.
Ora ci si aspetta una posizione più assertiva da parte dell’Esecutivo, che difenda la legalità e la correttezza delle procedure adottate.
La situazione promette di muovere la scena politica, anche alla vigilia della pausa natalizia, con gli occhi puntati sulle risposte ufficiali sia della Camera che dei ministeri coinvolti nella questione degli emendamenti parlamentari.