Analisi: il pacchetto fiscale prevede un risparmio di 70 miliardi di R$ in due anni
Il ministro delle Finanze, Fernando Haddad, ha annunciato mercoledì scorso (28) un pacchetto fiscale che prevede un risparmio di 70 miliardi di real brasiliani nei prossimi due anni. Tuttavia, gli analisti economici sottolineano che le misure mancano di tagli efficaci e presentano alcune manovre contabili.
L’analista Fernando Nakagawa ha detto durante la Prima serata della CNN che il governo propone di tagliare i futuri aumenti della spesa, invece di ridurre le spese esistenti. “Ciò che il governo propone di tagliare è il futuro aumento di tale spesa”, spiega Nakagawa, aggiungendo che il mercato finanziario classifica questo tipo di misura come “taglio del vento”.
Manovre contabili e mancanza di audacia
Tra le misure presentate spiccano i tagli legati agli emendamenti parlamentari, per un totale di 14 miliardi di R$ nel 2025 e nel 2026. Tuttavia, Nakagawa sottolinea che parte di questo importo non rappresenta un taglio effettivo, ma una riallocazione delle risorse.
“Il governo sta cercando di prelevare parte dei soldi dagli emendamenti già esistenti nel Congresso nazionale e di indirizzarli alla salute”, ha detto Nakagawa.
L’analista nota che il pacchetto è stato classificato come uno sforzo nella giusta direzione, ma che “manca di audacia” e di “vigore”. Nakagawa sottolinea che la strada da percorrere è lunga e che gli effetti sui conti pubblici potrebbero tardare a manifestarsi.
Soluzione temporanea e possibili adeguamenti futuri
Il pacchetto fiscale presentato è visto come una soluzione a breve termine, un “cerotto temporaneo per un problema più grande”, nelle parole di Nakagawa. Prevede che, anche se tutte le misure verranno approvate, è probabile che il prossimo governo dovrà effettuare un nuovo aggiustamento dei conti pubblici.
Un punto di divergenza nel gruppo economico è stata l’inclusione nel pacchetto della tassazione sugli stipendi più alti. Il ministro Haddad ha rivelato che il voto su questo tema non è andato a buon fine, preferendo che la questione venga affrontata dopo il completamento della prima fase della riforma fiscale.