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Alvise evita di andare a testimoniare al Tribunale Nazionale nel caso di finanziamento illecito | Spagna



L’eurodeputato Luis Pérez, alias Alviseha evitato di rivolgersi al Tribunale Nazionale per testimoniare nel caso aperto dal giudice istruttore José Luis Calama, che lo scorso ottobre ha ammesso la denuncia per finanziamento illecito presentata contro di lui dall’imprenditore Álvaro Romillo, il quale ha confessato di aver consegnato 100.000 euro alla principale leader di Se Acabó la Fiesta (SALF) nel pieno della campagna per le elezioni europee. Alvise non era obbligato a comparire in quanto persona certificata davanti alla Corte Suprema, ma il magistrato lo aveva convocato mercoledì alle 10.45 per dargli la possibilità di “testimoniare volontariamente” – opzione consentita dalla legislazione spagnola.

Secondo diverse fonti giuridiche, l’avvocato del deputato si è presentato mercoledì in tribunale, dove ha annunciato che il suo cliente non avrebbe potuto presenziare perché doveva trovarsi a “Bruxelles”. Ma, come ha aggiunto l’avvocato, l’intenzione di Pérez è quella di comparire davanti al giudice e, pertanto, offrirà delle date per farlo. Poche ore prima, il leader della SALF aveva postato sul suo account Telegram un messaggio per far valere la sua posizione, dove parla di sé in terza persona: “Oggi è al Parlamento europeo e ha già annunciato che non si sarebbe recato volontariamente testimoniare quel giorno”.

Romillo, indagato per una presunta frode piramidale perpetrata attraverso la piattaforma di investimento Madeira Invest Club, a settembre si è recato alla Procura generale dello Stato per dire di aver consegnato 100.000 euro in contanti ad Alvise. L’imprenditore ha affermato di aver consegnato il denaro in mano all’ultra agitatore il 27 maggio, nonostante la legge sul finanziamento dei partiti vieti le donazioni da parte di una stessa persona che superino i 50.000 euro all’anno e stabilisca che tutte le donazioni superiori ai 25.000 euro debbano essere notificate al Corte dei Conti entro tre mesi dalla loro accettazione.

Questo mercoledì, lo stesso Romillo ha confermato la sua storia davanti al giudice Calama, che lo aveva convocato a testimoniare come imputato alle 22, davanti ad Alvise. Secondo fonti legali presenti durante l’interrogatorio, l’imprenditore avrebbe confermato che tra i due c’era un rapporto di interessi e che il politico gli avrebbe offerto “futuri favori”. Il leader della SALF gli ha promesso cambiamenti legislativi a suo favore se fosse salito al potere: “I sondaggi mi mostrano sempre più vicino ad essere la chiave del governo con Feijóo e Abascal e questo significa che, in un eventuale accordo di governo, posso mettere come ‘ sine qua non’ una serie di leggi relative a Bitcoin, ecc.”, ha detto a Romillo, secondo una registrazione audio.

Mercoledì il gip ha chiesto all’imprenditore perché fosse andato a sporgere denuncia e lui, secondo fonti giudiziarie, ha risposto di aver fatto questo passo perché sulla stampa cominciavano ad apparire movimenti di denaro tra i due. Romillo ha anche chiarito che i 100mila euro provenivano dalla valuta di una sua società. E, parimenti, ha affermato che Alvise non gli ha fornito alcun servizio in cambio né esisteva un contratto tra i due, contraddicendo così la versione dell’eurodeputato. Dopo lo scandalo, il leader della SALF ha ammesso di aver ricevuto i soldi, ma ha detto che erano in cambio di un “lavoro” e di averli incassati “senza fattura” per evitare di pagare le tasse: “Lo Stato mi saccheggia più di metà.”

Le indagini del giudice

All’inizio di ottobre, l’istruttore Calama ha aperto il caso relativo al “presunto schema piramidale” commesso da Romillo attraverso la piattaforma di investimento Madeira Invest Club, classificato come “chiringuito finanziario” dalla National Securities Market Commission (CNMV). Successivamente, dopo che la Procura ha ritenuto che anche il Tribunale nazionale dovesse avviare le indagini sul pagamento dei 100mila euro ad Alvise, il gip ha dato il via libera a questo secondo filone di indagine sui finanziamenti illeciti. Inoltre, l’istruttore ha sottolineato che l’eurodeputato potrebbe fungere da “collaboratore necessario” nella truffa dell’imprenditore.

Il magistrato ha chiarito che non può accusare Alvise, perché davanti alla Corte di Cassazione viene assolto. Come ha spiegato Calama, ora ha iniziato le indagini e, se emergeranno prove sufficienti per accusarlo, dovrà rinviare il caso all’Alta Corte.



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