Il primo volo con brasiliani deportati dagli Stati Uniti sotto il governo di Donald Trump è atterrato a Manaus (AM), venerdì notte (24) con 88 persone, ma senza alcun rapporto con la nuova politica di immigrazione da lui decisa quando si è insediato lunedì scorso (20).
L’atterraggio dell’aereo era previsto all’aeroporto di Confins, a Belo Horizonte (MG), tuttavia, a causa di problemi tecnici, l’aereo è atterrato all’aeroporto di Manaus.
Lo rende noto l’aeroporto BH, la concessionaria che gestisce l’aeroporto di Confins Metropoli. Inizialmente la compagnia aveva dichiarato che era necessario effettuare la manutenzione dell’aereo a Manaus, ma in seguito ha segnalato la cancellazione del volo per la Grande Belo Horizonte.
Non c’è ancora alcuna previsione su quando l’aereo potrà decollare né la causa del problema tecnico.
Itamaraty ha informato Gazeta do Povo che il volo fa parte di un’intesa siglata nel 2017 tra i governi di Brasile e Stati Uniti, ancora sotto la direzione dell’allora presidente Michel Temer (MDB), che stabiliva che solo i brasiliani accusati dalle autorità americane possono essere deportato dopo aver esaurito tutte le risorse possibili per rimanere lì.
Secondo Itamaraty, altri voli verranno comunque effettuati nell’ambito dell’accordo del 2017 “fino a nuovo avviso” della nuova politica di immigrazione di Trump. Itamaraty non ha ancora commentato lo sbarco anticipato a Manaus.
Secondo le informazioni di CNN Brasilei passeggeri sono stati fatti scendere dall’aereo e sistemati in una stanza all’aeroporto internazionale Eduardo Gomes, a Manaus.
La prima azione delle autorità brasiliane è stata quella di contattare le autorità americane per verificare se sarebbe stato inviato un nuovo aereo con i deportati. Questo perché, secondo le procedure stabilite, questi cittadini verrebbero ufficialmente accolti in Brasile solo nella città di Belo Horizonte. La decisione verrà definita dopo un incontro previsto nella notte a Manaus.