Conosci la differenza tra loro e lasciati sorprendere da questi esseri affascinanti e pericolosi
Il mondo è pieno di creature sorprendenti che hanno sviluppato meccanismi impressionanti per sopravvivere. Tra questi spiccano gli animali velenosi e velenosi, che utilizzano le tossine per difendersi o attaccare. Tuttavia questi due termini vengono spesso confusi.
Quelli velenosi rilasciano tossine passivamente, di solito attraverso la pelle, o quando vengono ingeriti o toccati, come le rane e i pesci palla. Quelli velenosi, a loro volta, iniettano attivamente il loro veleno nelle prede o nelle minacce, utilizzando strutture specializzate come denti, pungiglioni o spine, come serpenti e scorpioni.
Le sostanze provenienti da queste creature possono causare qualsiasi cosa, da un lieve disagio a gravi problemi di salute, a seconda dell’interazione con gli esseri umani o altri animali. Pertanto, conoscere queste specie e capire come agiscono è essenziale per prevenire incidenti e rispettare il loro ruolo nell’equilibrio ecologico. Di seguito, dai un’occhiata ad alcuni di loro!
1. Cobra-corallo (Micrurus corallino)
UN cobra-corallo vero, presente soprattutto in Brasile, Argentina e Paraguay, si riconosce per il suo colore vivace, con anelli rossi, neri e bianchi disposti in sequenza.
Nonostante sia piccolo, con una media di 60-70 cm, è estremamente pericoloso a causa del suo veleno neurotossico. Interferisce con i segnali elettrici del sistema nervoso, provocando paralisi muscolare e, nei casi più gravi, insufficienza respiratoria.
Generalmente timido e notturno, si nutre di lucertole e altri serpenti più piccoli, svolgendo un ruolo importante nell’equilibrio ecologico. Nonostante la sua tossicità, attacca solo quando si sente minacciato.
2. Ragno Armada (Phoneutria nigriventer)
Comune nelle regioni tropicali del Sud America, soprattutto in Brasile, il ragno armatura È uno dei più temuti al mondo. Prende il nome dal suo comportamento difensivo che consiste nell’alzare le zampe anteriori quando si sente minacciato.
Di colore bruno scuro con macchie chiare, può misurare fino a 15 cm di apertura alare. È un cacciatore attivo, nutrendosi di insetti e piccoli vertebrati, come lucertole e topi.
Il suo veleno, ricco di neurotossine, provoca dolore intenso, tachicardia, sudorazione e, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie. Nonostante il suo comportamento aggressivo, gli incidenti sono rari poiché preferisce evitare il contatto umano.
3. Pesce pietra (Synanceia verrucosa)
Il pesce pietra è uno degli animali più velenosi al mondo e vive qui barriere coralline degli oceani Indiano e Pacifico. Il suo mimetismo è così efficace da mimetizzarsi con le rocce marine. Misura circa 40 cm e presenta spine dorsali collegate alle ghiandole velenifere. Questo veleno, quando rilasciato, può causare dolore estremamente intenso, necrosi dei tessuti e, senza cure mediche, portare alla morte.
Nonostante sia pericoloso per l’uomo, usa la sua tossicità solo come difesa. È un predatore passivo, che rimane immobile per lunghi periodi in attesa che i pesci si avvicinino.
4. Scorpione giallo (Tityus serrulatus)
Originario del Brasile, lo scorpione giallo è piccolo, lungo circa 7 cm, ma la sua presenza è motivo di preoccupazione nelle aree urbane e rurali. Il suo colore giallastro lo aiuta a nascondersi in luoghi come macerie e crepe.
Di abitudini notturne, caccia prevalentemente insetti, svolgendo un ruolo importante nella lotta contro i parassiti. Il suo veleno è neurotossico e può causare dolore intenso, vomito, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, la morte, soprattutto nei bambini e negli anziani. È responsabile della maggior parte degli incidenti legati agli scorpioni nel paese.
5. Polpo dagli anelli blu (Hapalochlaena spp.)
Piccolo, misura circa 20 cm, il polpo dagli anelli blu si trova nelle acque poco profonde al largo dell’Australia e del Giappone. Si distingue per i suoi anelli blu brillanti che diventano visibili quando minacciato.
Nonostante il suo aspetto affascinante, è estremamente velenoso. Produce tetrodotossina, una neurotossina che blocca gli impulsi nervosi, che possono causare paralisi respiratoria e morte in pochi minuti. Non ha un comportamento aggressivo e morde solo se disturbato, il che ne fa un chiaro esempio animale chi attacca solo per legittima difesa.
6. Rana dal dardo avvelenato (Dendrobates spp.)
Questa piccola rana tropicale, originaria dell’America centrale e meridionale, misura circa 5 cm ed è famosa per i suoi colori vivaci, come il giallo, il blu e il rosso, che segnalano pericolo per i predatori. La sua tossicità deriva dalle tossine accumulate nella sua pelle, ottenute dalla sua dieta a base di insetti velenosi come formiche e scarafaggi.
La sostanza può causare paralisi muscolare e persino la morte negli animali che tentano di consumarla. Nelle culture indigene le sue secrezioni venivano utilizzate per avvelenare i dardi da caccia, dando origine al suo nome popolare.
7. Vespa-mandarino (Vespa mandarinia)
Il calabrone gigante asiatico, noto come vespa mandarina, vive nelle foreste dal Giappone e dalla Cina ed è la vespa più grande del mondo, misura fino a 5 cm di lunghezza. È estremamente aggressivo quando difende la sua colonia.
Il suo pungiglione inietta un veleno capace di sciogliere i tessuti, provocando dolore intenso, gonfiore e, in casi estremi, shock anafilattico. Costituisce anche una minaccia per gli alveari, che attaccano in gruppo per consumare larve e miele, svolgendo un ruolo ecologico ma impegnativo nel bilanciare le popolazioni di insetti.
8. Pesce palla (Tetraodontidi)
Con il suo corpo arrotondato e la capacità di gonfiarsi come difesa, il pesce palla lo è trovato nelle acque tropicale e subtropicale. È velenoso e contiene tetrodotossina negli organi interni, in particolare nel fegato e nelle ovaie. Questa neurotossina è 1.200 volte più potente del cianuro e può causare paralisi respiratoria in pochi minuti. Nonostante ciò, il pesce palla è una prelibatezza in paesi come il Giappone, dove chef qualificati preparano con cura la loro carne.