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15 anni fa, la Repubblica Ceca è stata l’ultimo paese dell’UE a firmare il Trattato di Lisbona.

L’ex presidente della Repubblica Ceca (CR) ed euroscettico Václav Klaus ha firmato il Trattato di Lisbona 15 anni fa. Ciò è avvenuto il 3 novembre 2009.

L’allora capo di Stato lo fece nonostante avesse delle riserve sul documento. La firma del presidente Klaus ha segnato il completamento della ratifica del Trattato di Lisbona non solo nella Repubblica Ceca, ma anche nell’intera Unione. La Repubblica Ceca è stata l’ultimo Paese ad attendere.

Il Trattato di Lisbona è stato firmato dai capi di Stato e di governo degli Stati membri dell’Unione europea (UE) il 13 dicembre 2007 a Lisbona. Il Trattato di riforma ha modificato i documenti fondamentali dell’UE: il Trattato sull’Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea. Sotto la Presidenza svedese, il Trattato di Lisbona è entrato in vigore il 1° dicembre 2009. Gli strumenti di ratifica sono stati trasferiti al Ministero degli Esteri italiano a Roma. L’Italia funge da “depositario” dal 1957.

Il Trattato di Lisbona intendeva rendere più efficienti le istituzioni dell’UE.

Il Trattato di Lisbona aveva l’obiettivo di rendere più trasparenti ed efficienti le istituzioni e i processi decisionali dell’UE dopo l’allargamento da 15 a 27 membri. Il documento consente all’Unione di avere un presidente a lungo termine, conferisce maggiori poteri al responsabile della politica estera comune, garantisce un processo decisionale più democratico e dà maggiore voce in capitolo al Parlamento europeo e alle legislature nazionali.

Il trattato, che sostituisce la prevista Costituzione europea, deve essere ratificato da tutti i 27 Stati membri dell’UE.

Il trattato ha mantenuto gran parte della costituzione dell’euro, ma ha eliminato la denominazione. Inoltre, ha eliminato i riferimenti ai simboli dell’UE, come la bandiera e l’inno. Diversi Stati membri hanno insistito su questi requisiti, sostenendo che altrimenti l’UE avrebbe assunto l’immagine di un superstato.

È stata creata la nuova carica di capo del Consiglio europeo, eletto dai leader europei per un mandato di 2,5 anni, rinnovabile per un ulteriore mandato. Questo sostituisce la prassi precedente che vedeva un politico diverso presiedere il Consiglio europeo ogni sei mesi.

Il principio di un commissario per Paese nella Commissione europea è stato abolito.

Il diritto dell’UE prevede un massimo di 750 eurodeputati e un Presidente del Parlamento europeo. Il numero di seggi per ogni Paese viene deciso prima di ogni elezione del Parlamento europeo. Nell’attuale legislatura, i deputati al Parlamento europeo sono 720.

Il Trattato di Lisbona incorpora la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, firmata l’11 dicembre 2007 al Parlamento europeo. La Carta, che per la prima volta definisce chiaramente i diritti fondamentali dei cittadini dell’UE, era stata firmata e proclamata nel 2000 come allegato al Trattato di Nizza, ma non era diventata giuridicamente vincolante. Il Parlamento europeo ha insistito per la sua inclusione nella proposta di Costituzione dell’UE, che le avrebbe conferito piena forza giuridica, ma ciò non è avvenuto a causa del rifiuto del testo della Costituzione nei referendum francese e olandese. Solo la nuova bozza di Trattato di riforma dell’UE ha finalmente confermato lo status giuridicamente vincolante della Carta dei diritti fondamentali, pur non cambiando il fatto che la Carta non sarebbe stata parte del testo del Trattato stesso.

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