1/8: l’atto preserva la memoria o alimenta la polarizzazione? Guarda “Il grande dibattito”
La giornalista ed ex senatrice Ana Amélia Lemos e l’avvocato e professore di diritto costituzionale Alessandro Soares hanno discusso, martedì (7), in Il Grande Dibattito (dal lunedì al venerdì, alle 23): se l’atto in memoria degli attentati dell’8 gennaio 2023 ne conservi la memoria o alimenti la polarizzazione politica nel Paese.
La data segna due anni dagli attacchi agli edifici Três Poderes, a Brasilia. È previsto un evento organizzato dall’Esecutivo.
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha invitato all’evento nella capitale federale gli ambasciatori stranieri, oltre ai capi del potere legislativo e giudiziario e ai comandanti delle forze armate.
Il presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), non ha confermato la sua presenza. Il presidente del Senato, Rodrigo Pacheco (PSD-MG), sarà in viaggio all’estero. E il presidente della Corte Suprema Federale (STF), il ministro Luís Roberto Barroso, non parteciperà.
Per l’ex senatore l’assenza delle presidenze delle Potenze segnala che l’evento è un atto politico. E il gesto di Lula accresce la divisione in Brasile.
“Non si può creare la democrazia vandalizzando e distruggendo i simboli nazionali, e la destra lo intende in questo modo”, ha affermato Ana Amélia. “Ma compiere un atto come quello inteso dal governo amplia la divisione del Paese, aumenta la polarizzazione”, ha continuato.
“Gli eccessi vanno condannati, ma istituzionalmente e politicamente ciò che si evidenzia in questo atto non è istituzionale, è partitico”, conclude.
Per Alessandro Soares l’atto favorisce sia la conservazione della memoria sia la polarizzazione politica, ma finisce per essere necessario.
“Se si ha un’estrema destra che minaccia la democrazia, si finisce per abbassare la guardia in difesa dei valori democratici”, ha detto l’avvocato. “Ecco perché è una missione praticamente necessaria per il governo fare questo lavoro di articolazione e di memoria di ciò che è accaduto nel passato”, ha proseguito.
“Non è un compito facile, perché sappiamo che la tradizione in Brasile è una tradizione di non rafforzamento della memoria storica”, ha aggiunto.