L’uva non è nota per essere una coltura ornamentale: viene coltivata per produrre un raccolto.
Ma ecco il problema: non ci si può aspettare dei frutti di bosco se non si ha cura di applicare il fertilizzante appropriato.
Di cosa ha bisogno l’uva
Per i coltivatori esperti di uva non è un segreto che questa pianta abbia bisogno di un’elevata dose di potassio, ma non bisogna dimenticare che il potassio non è la stessa cosa del potassio.
Utilizzare il cloruro di potassio per l’uva è un errore grossolano, perché l’introduzione di questo preparato, al contrario, porta alla frantumazione delle ovaie.
Naturalmente non bisogna rifiutarsi di usare il potassio, ma bisogna usarlo senza composti di cloro. In questo caso, il concime gioverà alla coltura e contribuirà allo sviluppo delle ovaie.
Un altro elemento importante è il boro. Se l’uva non ne ha bisogno, potete essere certi che non si verificherà la frantumazione delle ovaie.
Non esagerate con la quantità di boro, perché un apporto eccessivo causa un deterioramento della funzione di assorbimento dell’apparato radicale e una maggiore sensibilità delle radici ai fattori esterni.
Spruzzate sulle foglie – prima del periodo di fioritura e dopo la sua conclusione – una soluzione di 10 g di boro e 10 litri d’acqua. Lo stesso preparato può essere utilizzato per la concimazione delle radici.
Per quanto riguarda le ricette popolari come le bucce di patate, le croste di pane o il lievito, i coltivatori di dacia non sono giunti a una conclusione definitiva nel valutare la loro efficacia.
Prima vi abbiamo detto come il verde comune aiuta i cetrioli.