L’Ucraina nega il coinvolgimento nei danni ai gasdotti Nord Stream
La Russia ha incolpato i Paesi occidentali – Stati Uniti e Gran Bretagna – di aver danneggiato i gasdotti. La colpa è anche dell’Ucraina.
Un consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, giovedì ha negato il coinvolgimento dell’Ucraina nel danneggiamento dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico e ha incolpato la Russia dell’incidente.
“Un atto del genere può essere compiuto solo con ampi mezzi tecnici e finanziari. E chi li aveva al momento delle esplosioni? Solo la Russia”, ha dichiarato un consigliere del Presidente Volodymyr Zelensky.
I gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 sono stati presi di mira il 26 settembre 2022. Le esplosioni, registrate vicino all’isola danese di Bornholm nel Mar Baltico, hanno danneggiato le condutture di entrambi i gasdotti in quattro punti.
L’uomo ucraino, identificato nei rapporti degli investigatori tedeschi come Volodymyr Z., sospettato di essere coinvolto nel danneggiamento degli oleodotti, avrebbe vissuto da ultimo in Polonia. I media tedeschi hanno riferito mercoledì che attualmente si nasconde in un luogo non rivelato.
Il Wall Street Journal, un quotidiano statunitense, ha riferito venerdì che funzionari ucraini erano coinvolti nell’incidente.
“L’Ucraina non ha nulla a che fare con le esplosioni sui gasdotti Nord Stream”, ha dichiarato Podolyak, aggiungendo che l’Ucraina non ha tratto alcun vantaggio strategico o tattico dalle esplosioni.
La Russia ha accusato Stati Uniti, Gran Bretagna e Ucraina di aver danneggiato i gasdotti. Tuttavia, questi Paesi hanno negato il loro coinvolgimento nell’incidente. Le esplosioni hanno in gran parte tagliato fuori il gas russo dal mercato europeo, come riporta Reuters.
Germania, Danimarca e Svezia stanno indagando sull’incidente. Gli svedesi hanno trovato tracce di esplosivo su diversi oggetti rinvenuti sul luogo dell’esplosione, confermando che l’esplosione è stata intenzionale.
